Nel periodo aprile-giugno dell’esercizio in corso la multi-utility emiliana ha contabilizzato ricavi consolidati pari a 871,5 milioni, con un progresso del 13,7% rispetto al 2° trimestre del 2017 restated, grazie principalmente all’ampliamento dell’area di consolidamento conseguente all’acquisizione di ACAM, perfezionata lo scorso mese di aprile.
Nel 2° trimestre del 2018 l’Ebitda di Iren si è attestato a 236,6 milioni in crescita del 33,5%. Un andamento determinato in particolare dal balzo della componente Generazione e teleriscaldamento, che ha beneficiato del riconoscimento di titoli di efficienza energetica per anni pregressi legati a significativi investimenti in tale ambito.
L’Ebit del gruppo guidato da Massimiliano Bianco è stato pari a 138 milioni, con un balzo del 67,1% su base annua, con la voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni in aumento del 4,2 per cento.
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti sono stati pari a 12 milioni, in calo del 38,4% mentre le partecipazioni e rettifiche di valore partecipazioni sono diminuite del 57,2 per cento.
Il risultate ante imposte di Iren è lievitato del 81,5% su base annua, raggiungendo quota 129,5 milioni. Le imposte sono aumentate del 85,7% ma con un tax rate sostanzialmente invariato. Sulla base di tutte queste dinamiche l’utile netto è stato pari a 83,9 milioni, con un progresso del 89,9% su base annua.
Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno del 2018, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 2,43 miliardi, in aumento del 4,9% rispetto al 31 marzo 2018.
Gli investimenti tecnici lordi del 2° trimestre 2018 sono stati pari a 96,7 milioni, in aumento del 70,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno.