Durante i primi sei mesi dell’anno Wind Tre ha confermato il suo focus sul raggiungimento delle sinergie per sostenere la pressione competitiva sui ricavi. Le sinergie dei costi operativi hanno generato un valore cumulato pari a 245 milioni, equivalente a più di 280 milioni a regime.
Grazie al contributo delle sinergie, il margine Ebitda dei primi sei mesi si attesta al 35,9%, in crescita di 60 bps. L’Ebitda, a 995 milioni, diminuisce dell’8,5%; includendo i costi di integrazione, raggiunge i 935 milioni, stabile (-0,9%) rispetto al primo semestre del 2017.
La generazione di cassa operativa (Ebitda – Capex), a 535 milioni, si mantiene stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli investimenti, principalmente indirizzati al consolidamento e alla modernizzazione della rete mobile, sono stati di 459 milioni di euro. Da luglio Wind Tre, a seguito della revoca del Ban nei confronti di ZTE da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, proseguirà la partnership con il gruppo cinese che sarà affiancato da Ericsson nel progetto di potenziamento della rete.
I ricavi totali, che risentono della forte competitività del mercato, si attestano a 2.771 milioni, -10,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quelli da servizi, trainati soprattutto dalla performance negativa del mobile, sono pari a 2.418 milioni (-7,9%, anno su anno). I ricavi da vendita di cellulari e modem diminuiscono complessivamente del 15,5%, nonostante il buon risultato nel segmento della telefonia fissa.
I clienti mobili totali di Wind Tre si attestano a 28,6 milioni, con il 67% che utilizza i data services. L’ARPU mobile è di 10,6 euro/mese, in leggero calo rispetto all’anno precedente, ma con la componente dati mobile stabile a 5,7 euro/mese.
I ricavi da servizi mobili sono 1.901 milioni (-8,8% rispetto ai primi sei mesi del 2017) per via della pressione competitiva che ha influenzato sia la base clienti sia l’ARPU, fattori che hanno risentito del rallentamento nella modernizzazione della rete mobile.
I clienti totali della telefonia fissa sono 2,7 milioni con oltre 2,5 milioni (+1,1%) ad “accesso diretto”. Quelli ultra-broadband sono triplicati rispetto allo stesso periodo del 2017 e superano il 26% della base dei clienti diretti. L’ARPU del fisso è pari a 27,0 euro/mese. I ricavi totali della telefonia fissa sono 579 milioni, -2%, soprattutto per la mancanza di “ricavi straordinari” di cui ha beneficiato, invece, l’esercizio precedente.
Gli oneri finanziari passano, nel semestre, da 339 milioni di euro a 202 milioni di euro, con un risparmio di oltre il 40% grazie alla rinegoziazione della struttura del debito completata nel novembre 2017.