Fineco ha archiviato il primo semestre 2018 con una solida performance delle commissioni nette, salite del 12,5% annuo a 146 milioni. Positivo anche l’andamento del margine di interesse (+8,2% a/a a 137,6 milioni). Dinamiche che hanno determinato un margine di intermediazione pari a 311,8 milioni (+10,3% rispetto ai primi sei mesi del 2017). Il periodo si è chiuso con un utile netto di 125,2 milioni (+20,2% rispetto al primo semestre 2017), grazie anche al buon lavoro sul fronte dei costi.
Il margine di intermediazione di Fineco nei primi sei mesi del 2018 ha toccato 311,8 milioni (+10,3% annuo), supportato dal buon andamento di tutte le componenti core.
Le commissioni nette hanno registrato una crescita del 12,5% a 146 milioni rispetto al primo semestre 2017. Sono aumentate le commissioni attive relative servizi di gestione intermediazione e consulenza (+12,5 milioni), ai servizi di incasso e pagamento (+2 milioni) e agli altri servizi, principalmente per introduzione del canone annuo sulle carte di credito che ha apportato 3 milioni, mentre le commissioni passive a favore dei consulenti finanziari sono state pari a soli 1,5 milioni.
In crescita anche il margine di interesse (+8,2% a 137,6 milioni rispetto al periodo di confronto). L’incremento della liquidità transazionale e la maggior incidenza dell’attività di lending hanno più che compensato i minori interessi attivi collegati alla discesa dei tassi.
I costi operativi sono aumentati in misura meno che proporzionale rispetto al giro d’affari (+2,9% a 124,6 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2017), nonostante l’ampliamento dell’attività. Nel dettaglio, i costi del personale sono saliti a 41,5 milioni (+6,6% annuo) per effetto dell’aumento dei dipendenti e considerando anche quelli relativi alla controllata Fineco AM la cui operatività è stata avviata da poco. Gli altri costi si sono attestati a 83,1 milioni (+1,1% a/a).
Le dinamiche sopra esposte hanno determinato un balzo del risultato netto di gestione a 186 milioni (+16,4% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti in significativo calo a 1,2 milioni (-29,9% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 125,2 milioni, con un significativo progresso del 20,2% rispetto al primo semestre 2017.
Sul fronte patrimoniale, gli impieghi salgono a 23,1 miliardi (+5,3% rispetto a fine 2017). In crescita anche la raccolta a 22,1 miliardi (+4,6% rispetto al 31 dicembre 2017).
Dal lato della solidità patrimoniale, il Cet1 transitional al 30 giugno 2018 si è attestato al 20,66% (20,77% a fine 2017).