“L’eccellenza, l’agilità e l’innovazione sono le leve grazie le quali abbiamo potuto perseguire da sempre un solido e costante percorso di crescita. Crescita a sua volta sostenibile perché la strategia è sempre stata chiara ed impostata ad una sana prudenza, con forte attenzione all’efficienza ed al controllo dei costi, oltreché all’execution”, afferma Massimo Vai, direttore della pianificazione strategica di Hera Spa.
Tematiche centrali anche nel nuovo e rivoluzionario impianto dedicato alla produzione di biogas di Sant’Agata Bolognese.
Il progetto ha visto l’ammodernamento e la riconversione di un sito esistente, ove in precedenza venivano conferiti indifferenziati per essere trattati e smaltiti nella adiacente discarica. Un impianto che verrà completato entro fine anno, ma che in questi primi sei mesi ha visto l’attuazione di una serie di interventi per trasformarlo in uno fra i più moderni impianti di produzione di biometano.
Il progetto si avvale delle migliori tecnologie di digestione anaerobica e up-grading grazie le quali produrre combustibile, ma nel contempo recuperare materia e ottenere compost per l’agricoltura.
Entrando nel dettaglio del processo di funzionamento, i rifiuti organici, dopo essere stati triturati e vagliati, saranno stoccati in 4 digestori orizzontali, chiusi ermeticamente, nei quali, appositi microorganismi, si occuperanno del processo di digestione, producendo biogas, costituito da metano e anidride carbonica. Un prodotto che sarà poi purificato (upgrading) attraversando in controcorrente acqua pressurizzata.
A questo punto l’anidride carbonica si scioglierà, separando così il metano. Il combustibile che si ottiene contiene una percentuale di metano superiore al 95% e rappresenta una fonte energetica completamente rinnovabile.
Inoltre, una volta completato il processo di digestione, verrà aggiunto alla parte solida organica in uscita un apposito materiale lignocellulosico. Il risultato sarà una massa compatta che sarà avviata a una fase di compostaggio, dalla quale sarà possibile ottenere compost di qualità, impiegabile come terriccio per vasi o fertilizzante in agricoltura.
Le potenzialità dell’innovativo impianto di Sant’Agata Bolognese trovano chiara testimonianza in alcune numeri che qui riportiamo.
Infatti partendo da 100mila tonnellate annue di rifiuti organici della raccolta differenziata, cui si aggiungeranno le 35 mila tonnellate derivanti dalla raccolta di verde e potature, sarà possibile ricavare a regime 20mila tonnellate di compost e 7,5 milioni di metri cubi di biometano. Produzione che eviterà un utilizzo di oltre 6mila tonnellate annue di petrolio e quindi l’emissione di 14.600 tonnellate di CO2, con importanti vantaggi dal punto di vista ambientale.
E non è tutto, in quanto, grazie ad accordi con le aziende di trasporto locale, il combustibile, ottenuto in maniera assolutamente sostenibile, potrà essere impiegato anche nei mezzi pubblici.
Un’iniziativa esemplare che può contribuire in maniera rilevante al piano energetico italiano e al raggiungimento dei target europei del 20-20-20.