Il gruppo ha chiuso i primi sei del 2018 con ricavi in aumento del 7,1% a 216,7 milioni, grazie soprattutto alla buona performance in area Emea (+33%). Stabile l’Ebitda adjusted a 20 milioni, mentre l’Ebit adjusted è aumentato dell’8,1% a 12,4 milioni. Deciso miglioramento dell’utile netto, passato da 7,5 a 11 milioni grazie soprattutto a un proventi di natura straordinaria per plusvalenze da cessione di partecipazioni. In aumento di 6 milioni a 75,5 milioni l’indebitamento finanziario netto, per i maggiori fabbisogni di circolante a sostegno della crescita dei volumi prevista nei prossimi trimestri.
Prima Industrie ha archiviato il primo semestre 2018 con ricavi in crescita del 7,1% a 216,7 milioni (+11% a cambi costanti), trascinati soprattutto dal +33,1% a 139 milioni registrato in area Emea. In calo, invece, il fatturato nelle Americhe (-20,6% a 47,3 milioni), penalizzato dal Forex (-10,6% a cambi costanti), e in area Apac (-20,9% a 30,4 milioni), principalmente a causa di un rallentamento in Cina per lo spostamento a trimestri successici di un’importante commessa nel settore automotive.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted è rimasto stabile a 20 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 9,2% (-70 punti base), mentre l’Ebit adjusted ha segnato un +8,1% a 12,4 milioni, con una marginalità al 5,7% (+10 punti base).
Il semestre si è chiuso con un utile netto in aumento del 48% a 11,1 milioni, beneficiando soprattutto di un provento straordinario di 7,2 milioni legato alla plusvalenza derivante dalla cessione integrale della partecipazione in Eps Sa.
Dal latro patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, sale di circa 6 milioni a 75,5 milioni, riflettendo l’incremento del capitale circolante dovuto alla stagionalità del business, in relazione ai maggiori volumi attesi nei successivi trimestri dell’esercizio.
Infine, l’acquisizione ordini del gruppo nei primi sei mesi dell’anno è stata pari a 240,2 milioni, in linea al pari periodo 2017. Il portafoglio ordini consolidato ammonta a 192 milioni, rispetto a 177,8 milioni al 30 giugno 2017.