Il CdA di Safilo Group ha aggiornato il business plan al 2020. Alla luce dei risultati raggiunti nel periodo 2015-2017 e dell’evoluzione del contesto di settore, il gruppo ha rivisto gli obiettivi economico-finanziari comunicati il 16 marzo 2015, che prevedevano nel 2020 un fatturato netto di 1,6-1,7 miliardi, un Ebitda margin del 14% e una liquidità finanziaria netta per circa 1 volta l’Ebitda di quell’anno, stabilendo che nell’arco del prossimo biennio 2019-2020, il gruppo si attende il ritorno del progresso delle vendite nette totali ad un ritmo di circa il 2% annuo, raggiungendo un fatturato netto totale di 1-1,02 miliardi nel 2020.
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, le energie del gruppo faranno leva sulle forti capacità di prodotto, produzione e distribuzione, che nei prossimi due anni Safilo si aspetta di poter cogliere con crescenti opportunità di business nei segmenti Premium, Contemporary e Lifestyle, grazie al costante focus sullo sviluppo delle principali licenze, dei marchi di proprietà e delle partnership più recentemente siglate.
In termini di aree geografiche, Safilo si attende di aumentare la propria quota di business nei mercati emergenti, prevedendo tassi di crescita annui a una cifra percentuale alta, e con un’enfasi particolare rivolta al mercato cinese, mentre nei mercati del Nord America e dell’Europa, il gruppo si attende una crescita annua delle vendite a una cifra percentuale bassa, grazie a un miglioramento delle azioni commerciali.
La strategia commerciale del gruppo sta oggi evolvendo anche verso l’omni-channel, con un ruolo più significativo previsto per l’e-commerce, che dovrebbe raddoppiare la propria quota del business totale dal 3% al 6% nel 2020.
Un altro importante contributo al piano sarà dato dallo sviluppo atteso dal business ottico delle montature da vista, una categoria prodotto in costante crescita per la quale si prevede il progresso, nei due anni del piano, a una cifra percentuale media rappresentando nel 2020 circa il 40% delle vendite totali (dal 35% nel 2017).
Il piano prevede inoltre un importante recupero del margine Ebitda da conseguire principalmente attraverso una significativa revisione della struttura dei costi. Nel biennio 2019-2020, il risparmio complessivo dovrebbe essere di circa 70 milioni, a fronte di costi di ristrutturazione nel periodo di circa 25 milioni.
Al netto del provento per la risoluzione anticipata della licenza Gucci e di eventuali costi non ricorrenti, l’Ebitda margin dovrebbe migliorare in maniera costante tra il 2019 e il 2020, grazie soprattutto a un significativo programma di riduzione dei costi, raggiungendo l’8%-10% delle vendite totali nel 2020.
Infine, è previsto che nel biennio 2019-2020, il piano sia supportato da un programma complessivo di investimenti pari a circa 80 milioni, dedicati ai progetti di ammodernamento degli impianti, attraverso l’automazione e la riprogettazione dei flussi industriali, nonché al completamento degli investimenti IT.
Il gruppo prevede che il business torni a generare cassa a partire dal 2019, grazie al previsto miglioramento dei risultati economici e della gestione del capitale circolante, con particolare riferimento all’ottimizzazione dei livelli di magazzino. Per il 2020, il rapporto tra indebitamento netto e Ebitda dovrebbe essere di circa 1,5 volte.