Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un pesante rosso del 2,7% e sotto-perfomando di 1,5 punti percentuali l’analogo europeo (-1,2%), trascinando al ribasso anche il Ftse Mib (-1,7%).
Sul mercato si è ulteriormente accentuata la preoccupazione legata allo scontro commerciale internazionale tra Stati Uniti e Cina, con Washington che ha annunciato di voler inasprire le misure protezionistiche contro la Cina, con Pechino pronta a rispondere a tono. A questo si aggiungono le incognite sul fronte interno per quanto riguarda i contenuti la manovra che sarà approvata dal governo dopo l’estate per sostenere la crescita tenendo al contempo d’occhio i conti pubblici.
Tale situazione di enorme incertezza ha provocato anche la repentina risalita dello spread Btp-Bund sopra 250 pb (con un picco anche oltre 260 pb e vicino ai 270 pb), penalizzando particolarmente il comparto bancario, che ha anche risentito di qualche presa di profitto dopo il buon trend dei giorni precedenti. Il tutto proprio mentre è entrata nel vivo la stagione delle trimestrali.
Le vendite si abbattono su quasi tutti i titoli del listino principale, con Ubi che però riesce a contenere le perdite allo 0,6%, grazie al perfezionamento della cartolarizzazione di 2,7 miliardi di Npl e alla buona trimestrale evidenziata.
In controtendenza Mediobanca (+0,8%), supportata dai solidi conti trimestrali e dall’annuncio dell’acquisizione del 19,9% di BFI Finance tramite la controllata Compass per espandersi nel credito al consumo. In merito alla banca di Piazzetta Cuccia, si segnala che sono circolate indiscrezioni di un’entrata nel capitale del fondo Elliott con una quota vicina all’1%, che non hanno trovato conferma.
Nel Mid Cap scattano i realizzi su Mps (-2,8%), reduce da un forte rally nelle sedute precedenti, con la banca che ha comunque messo in luce una trimestrale positiva e che nel frattempo prosegue nel de-risking.
Vendite su Credem (-2,1%) e su Popolare Sondrio (-1,5%), con il Consiglio di Stato che ha messo in stand by la trasformazione in spa fino alla pubblicazione della sentenza successiva all’udienza di merito fissata per il 18 ottobre. Lettera anche su Creval (-2,8%), dopo la corsa dei giorni scorsi seguita all’entrata nel capitale di Crédit Agricole nell’ambito di un accordo di bancassicurazione, con l’Ad Mauro Selvetti che in un’intervista ha auspicato che la collaborazione possa essere allargata ad altri ambiti.
Tra le Small Cap scatta Carige (+4,8%), il cui cda ha convocato l’assemblea dei soci per il prossimo 20 settembre e che nel frattempo ha licenziato risultati trimestrali dai quali è emerso una riduzione della perdita netta rispetto allo stesso periodo del 2017.
Male Banca Finnat (-3,2%), che nel secondo trimestre 2018 ha riportato una contrazione dell’utile netto.