Settimana positiva per il settore salute il cui indice ha evidenziato un +0,8% al di sopra sia del corrispondente europeo (-0,5%) sia del Ftse Mib (-1,7%).
Andamento quest’ultimo in una settimana caratterizzata da alcuni importanti appuntamenti tra cui i meeting della Federal Reserve, della Bank of Japan e della Bank of England nonché da rilevanti dati macro tra cui quelli relativi al mercato del lavoro statunitense.
Il tutto comunque in un rinnovato clima di tensione legato allo scontro commerciale tra Usa e Cina. A preoccupare, infatti, la proposta dal mese prossimo da parte dell’ammistrazione Trump di un incremento dal 10% al 25% delle tariffe su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi, con Pechino pronta a sua volta a risponde con una mossa analoga.
Recordati, unico titolo del settore presente nel Ftse Mib, ha evidenziato un +3,2 per cento.
Tra le Mid Cap la migliore è stata Amplifon con un +5,5 per cento.
Male invece Diasorin (-6,1%) in scia in particolare al taglio della guidance in occasione della comunicazione dei dati semestrali. Nel dettaglio il management si attende ora ricavi in crescita di circa il 9% a cambi costanti rispetto all’esercizio 2017 (guidance precedente: +11% a cambi costanti) e un Ebitda in progresso di circa il 12% a cambi costanti (guidance precedente: +13% a cambi costanti). Si segnala che nel primo semestre 2018 Diasorin ha contabilizzato ricavi pari a 331,2 milioni in aumento del 3,7% (+9% a cambi costanti) rispetto a quanto registrato nel corrispondente periodo del 2017 e un utile netto di 80,9 milioni, con un progresso del 21,7% su base annua.
Tra le Small ha fatto meglio Pierrel (+0,3%) la quale ha comunicato che si è concluso il periodo per l’esercizio dei diritti di opzione con riferimento all’offerta delle massime 216.316.292 azioni di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale deliberato dall’assemblea degli azionisti il 22 novembre 2017. La società segnala che durante il periodo di opzione a seguito dell’esercizio di 26.859.057 diritti di opzione sono state sottoscritte 107.436.228 azioni in offerta, pari al 49,67% di quelle offerte in opzione, per un controvalore complessivo pari a 17.297.232,71 euro. Risulta quindi raggiunta la soglia di inscindibilità dell’aumento di capitale che presupponeva la sottoscrizione per cassa dell’aumento di capitale entro la fine del periodo di offerta per un importo almeno pari a 5,2 milioni.
Scivola in fondo al comparto MolMed (-10,4%) che ha comunicato i conti. Nel dettaglio nel secondo trimestre 2018 ha registrato ricavi pari a 6,9 milioni, in progresso del 27,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno e una perdita netta di 1,8 milioni in calo del 35,4% rispetto al secondo trimestre del 2017.