Nel pomeriggio di venerdì il gruppo guidato da Stefano Neri ha annunciato i conti relativi al periodo gennaio-giugno dell’anno in corso. Si segnala che i dati relativi al 1° semestre dell’esercizio 2017 sono stati riesposti secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IFRS 5, tenendo conto della classificazione delle risultanze delle attività in alienazione, secondo quanto previsto dal Piano di risanamento e rilancio richiamato nelle linee strategiche comunicate al mercato lo scorso 27 aprile.
Nel 1° semestre del 2018, TerniEnergia ha realizzato ricavi pari a 10,5 milioni, in calo del 26,1% su base annua.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda si è attestato a 0,7 milioni, con un incidenza sul fatturato pari al 6,6%, in netto miglioramento rispetto al 1° semestre 2017, quando era negativo 0,3 milioni. L’Ebit del gruppo umbro, invece, è stato negativo per 1,5 milioni, ma è migliorato del 56,1% rispetto alla perdita della prima metà del 2017, beneficiando di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni in contrazione del 29,9% a 2,2 milioni.
Il risultato ante imposte, anche se rimane negativo, è migliorato del 32,8% su base annua attestandosi a -3,8 milioni, a fronte dei -5,6 milioni del 1° semestre 2017. Il periodo in esame si è chiuso per TerniEnergia con una perdita netta di 3,5 milioni, in diminuzione del 47% su base annua.
Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 60 milioni, in calo del 33,1% rispetto a fine 2017 per effetto dell’applicazione dell’IFRS 5, che ha comportato la riclassifica di un indebitamento finanziario netto per 35,2 milioni.
Il patrimonio netto è stato pari a 17,4 milioni in diminuzione del 17,4% rispetto alla fine dello scorso esercizio, e tiene conto anche delle azioni proprie detenute in portafoglio, che ammontano a 1.012.998 (2,15% del capitale sociale).