Mediobanca – Possibile rivisitazione del patto di sindacato

Il prossimo 30 settembre scadrà il primo termine utile per uscire anticipatamente dal patto di sindacato cui fa capo il 28,47% del capitale di Mediobanca.

Le ultime indiscrezioni riportano che UniCredit, primo socio del patto in cui ha fatto confluire la quota dell’8,4% detenuta in Mediobanca, potrebbe decidere di disimpegnarsi entro suddetta data.

Jean Pierre Mustier, Ceo di UniCredit, ha sottolineato: “Non commentiamo mai rumor e speculazioni, per cui non diremo nulla. È la policy della banca”, ribadendo che “Mediobanca è un investimento finanziario. Noi ci auguriamo che abbia grande successo, deve andare molto bene perché siamo i primi azionisti. Degli investimenti finanziari decideremo cosa fare quando sarà il momento di farlo”.

Le stesse indiscrezioni riportano che, qualora la banca di piazza Gae Aulenti si disimpegnasse dal patto, i restanti membri dello stesso potrebbero ricrearne un altro che vincoli il restante 20,07%, al netto della partecipazione di UniCredit, per un altro anno e più precisamente fino a dicembre 2019.

Si ricorda che l’intesa attuale prevede il rinnovo automatico del patto con una soglia minima del 25 per cento. Si ricorda che del patto fanno parte Vincent Bolloré, il gruppo Mediolanum, Fininvest, il gruppo Gavio, il gruppo Ferrero, Edizione e Italmobiliare.

Nel corso degli ultimi anni il peso del patto nell’azionariato della banca di Piazzetta Cuccia si è notevolmente ridimensionato, con la contestuale salita di quello degli investitori istituzionali. Sempre secondo le indiscrezioni di stampa, la banca si starebbe preparando a diventare una vera public company.

Si ricorda, infine, che nei giorni scorsi il fondo Elliott ha smentito di avere una partecipazione in Mediobanca. Inoltre, secondo le ultime indiscrezioni, non starebbe valutando alcun dossier inerente l’istituto guidato da Alberto Nagel.

Intorno alle 12:20 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,5% a 8,83 euro, mentre il Ftse Italia Banche lascia sul terreno lo 0,2 per cento.