Credem ha archiviato il secondo trimestre 2018 con un utile netto in calo a 40,5 milioni (-22,6% rispetto al periodo di confronto), in seguito alla contrazione del margine di intermediazione (-11,1% annuo a 259,2 milioni) e al lieve aumento dei costi operativi (+3,1% a/a 196,6 milioni).
Credem, nel periodo aprile-giugno, ha registrato un margine di intermediazione pari a 259,2 milioni, con una riduzione dell’11,1% rispetto al corrispondente periodo del 2017.
Le commissioni nette sono rimaste sostanzialmente stabili a 104,4 milioni. Queste ultime sono state sostenute dal buon andamento di quelle di gestione e intermediazione e dalla tenuta della componente legata ai servizi bancari.
Il margine di interesse è sceso dell’8,6% annuo a 118,2 milioni a causa del perdurare dei bassi tassi.
I costi operativi sono leggermente saliti a 196,6 milioni (+3,1% a/a). Nello specifico, le spese per il personale sono rimaste invariate a 123 milioni nonostante gli investimenti effettuati per la crescita commerciale anche attraverso nuove assunzioni. Gli altri costi operativi, invece, sono aumentati a 73,6 milioni (+9,3% rispetto al periodo di confronto) per l’adeguamento alle evoluzioni normative.
In netta contrazione i profitti da trading, diminuiti dell’86,8% annuo a 4,6 milioni per effetto del difficile contesto di mercato che ha caratterizzato il periodo. Gli altri ricavi, invece, sono cresciuti a 32,4 milioni (+38,3% rispetto al secondo trimestre 2017).
Tali dinamiche hanno portato ad un risultato lordo di gestione pari a 62,7 milioni, con una riduzione del 37,9% rispetto al periodo di confronto.
Dopo rettifiche su crediti significativamente scese a 8 milioni (-47,6% a/a) e un saldo della gestione assicurativa positivo per 6,2 milioni (deficit di 4,8 milioni nel secondo trimestre 2017), il risultato netto di gestione si è attestato a 60,8 milioni (-24,7% annuo).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 40,5 milioni, a fronte dei 52,3 milioni del secondo trimestre 2017.
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 a fine giugno si fissa al 13% (13,32% al 31 dicembre 2017).