L’accordo siglato nei giorni scorsi tra Creval e Crédit Agricole nella bancassurance, con possibilità di estensione ad altri ambiti, potrebbe diventare “potenzialmente complessiva” ma questo non creerebbe un ostacolo nel caso di un potenziale interesse di altre banche per una potenziale aggregazione.
È quanto ha affermato Mauro Selvetti, Ad della banca valtellinese, nel corso della conference call sui risultati semestrali.
Nei giorni scorsi i vertici della banca francese, che hanno fatto il loro ingresso nel capitale con una quota del 5% e potenzialmente estendibile fino al 9,9%, hanno escluso una scalata dell’istituto lombardo.
Si ricorda che prima dell’approvazione della semestrale Denis Dumont, azionista di Creval con il 5,784%, ha richiesto la convocazione dell’assemblea per revocare l’attuale board e nominarne contestualmente uno nuovo.
L’imprenditore francese ritiene che l’attuale governance non rispecchia l’assetto azionario creatosi dopo l’aumento di capitale chiusosi a fine marzo, con la banca che di fatto è divenuta una public company dato il peso assunto dai grandi fondi internazionali nel capitale.
Secondo rumor di stampa, Dumont starebbe sondando proprio alcuni fondi per provare a stringere un’alleanza, anche perché alcuni ne condividerebbero la posizione.
Crédit Agricole, che secondo altre indiscrezioni non ha nessun contatto con l’imprenditore transalpino, ha espresso apprezzamento per l’operato della prima linea manageriale di Creval per rimettere in sesto la banca.
Intorno alle 12:30 a Piazza Affari il titolo sale dello 0,4% a 0,1035 euro, muovendosi in controtendenza rispetto all’indice di settore (-2,3%).