Mercati Asiatici – Lo yen frena Tokyo (-1,2%) nel giorno del Pil

Le Borse asiatiche si muovono prevalentemente in ribasso dopo la chiusura moderatamente contrastata registrata da Wall Street.

L’attenzione resta sempre sulla tensione commerciale tra le prime due economie mondiali, Stati Uniti e Cina.

Il prossimo 23 agosto l’amministrazione americana farà scattare altri dazi del 25% su 16 miliardi di dollari di import cinese a conclusione del primo round di misure protezionistiche da 50 miliardi già approvati dall’amministrazione americana. Il ministero del Commercio di Pechino ha fatto sapere che si risponderà con una misura equivalente sulle importazioni americane. I primi 34 miliardi erano stati introdotti lo scorso 6 luglio, a cui il Paese del Dragone aveva replicato in eguale misura.

In Giappone, il Nikkei cede l’1,2% in prossimità della chiusura. Andamento simile anche il più ampio indice Topix (-1%). I listini sono frenati dal lieve apprezzamento dello yen sul dollaro, con il cambio che scende 110,7 (ieri era a 110,8).

Dall’agenda macro è emerso che il Pil del secondo trimestre è cresciuto dell’1,9% su base annua (+1,4% le stime e -0,9% il dato precedente) dello 0,5% rispetto al trimestre precedente (+0,3% il consensus e -0,2% l’ultima rilevazione). I prezzi alla produzione, a luglio, sono saliti del 3,1% annuo (+2,9% le attese e +2,8% l’ultimo dato) e dello 0,5% rispetto al mese precedente (+0,3% le stime e +0,2% la rilevazione precedente). L’indice di attività delle industrie nel terziario è sceso dello 0,5% su base mensile (-0,2% il consensus e +0,2% l’ultimo dato).

Sul fronte commerciale, oggi i rappresentanti di Stati Uniti e Giappone si sono incontrati per discutere un accordo bilaterale di libero scambio, la soluzione preferita da Tokyo. Il ministro per le Politiche Fiscali giapponese, Toshimitsu Motegi, ha tenuto un vertice a Washington con il rappresentante del Commercio Usa, Robert Lighthizer, da cui è emerso l’orientamento americano a proseguire nelle negoziazioni bilaterali invece che quelli multilaterali, come per esempio rientrare nel partenariato Trans-Pacifico (Tpp) che secondo l’esponente nipponico è la cosa migliore. Tuttavia, Motegi ha sottolineato: “Siamo giunti a una migliore comprensione delle rispettive posizioni e punti di vista”.

Andamento contrastato per le Borse della Cina continentale, con Shanghai a -0,3% e Shenzhen a +0,2 per cento. In calo la piazza di Hong Kong (-0,9%). Il tutto intorno alle 08:00 ora italiana.

Sul fronte politico, l’esecutivo cinese ha fatto sapere di voler approvare ulteriori misure per sostenere la crescita, tra cui maggiori investimenti in infrastrutture. Inoltre, il governo intende sostenere il comparto tecnologico, al cui scopo è stato costituito il gruppo nazionale per la scienza e la tecnologia con capo il primo ministro Li Keqiang.

Sul fronte finanziario, l’authority che vigila sulla Borsa ha comunicato che rivisiterà le norme per agevolare l’ingresso delle aziende ai mercati dei capitali e per rafforzare gli investimenti esteri.

Le altre Borse, dove sono ancora aperte le contrattazioni, alle 8:00 ora italiana viaggiano a due velocità.

L’indice Msci Asia Pacific guadagna lo 0,3%, mentre l’oro tratta a 1.212,19 dollari l’oncia.