Dopo i timori sui dazi, le Borse europee si avviano a chiudere la settimana appesantite dal crollo della lira turca e dall’apertura in rosso di Wall Street. Intorno alle 15:40, il Ftse Mib è il peggiore e arretra del 2,9% a 21.006 punti, seguono il Dax di Francoforte (-1,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%), il Cac 40 di Parigi (-1,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).
La vigilanza della Banca centrale europea sarebbe preoccupata per il contagio della crisi turca in Europa, secondo quanto scrive il Financial Times, con l’istituto centrale che sta monitorando la vicino una situazione ancora non definita critica.
Tra le cause del rischio turco ci sarebbero le politiche del presidente Erdogan con la scelta della riduzione dell’autonomia della banca centrale, impedendo una stretta monetaria giudicata necessaria in uno scenario mondiale di tassi in rialzo. Inoltre, la stretta sull’autonomia ha riguardato anche i dicasteri economici, aumentando le preoccupazioni degli investitori.
La banca centrale turca, però, ha cercato di minimizzare, affermando che la svalutazione della valuta rappresenta una “reazione naturale” alle possibili sanzioni Usa. Intanto, l’istituto ha affermato che potrebbe modificare la sua politica monetaria e cambiare i volumi di acquisti giornalieri di valuta estera con lo scopo di limare la volatilità dei mercati.
Sull’obbligazionario, il differenziale di rendimento con i Bund si è nuovamente allargato a 260 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale si è portato al 2,94 per cento. Intanto, il dollaro si rafforza su tutte le principali monete. Ne fa le spese l’euro che scivola sul biglietto verde a 1,1455.
Tra le materie prime, torna a risalire il petrolio, con il Wti a 67,6 dollari (+1,1%) e Brent a 72,4 (+0,5%) dollari al barile. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,2% a 1217 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, le vendite sono concentrate sulle banche. La peggiore è UNICREDIT (-6,2%) per l’esposizione della banca in Turchia, Paese dove è attivo l’istituto di Piazza Gae Aulenti. In perdita anche INTESA (-4,8%) e UBI (-4,9%). Non da meno STM (-5%) in scia con il resto del comparto tecnologico europeo. L’unico titolo in controtendenza è UNIPOL (+0,5%) che ha diffuso i conti del primo semestre, chiuso con un utile netto a 644 milioni.