Le Borse europee chiudono la settimana appesantite dal crollo della lira turca, che non risparmia nemmeno Wall Street. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo del 2,5% a 21.090,78 punti, seguono il Dax di Francoforte (-2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%), il Cac 40 di Parigi (-1,6%) e il Ftse 100 di Londra (-1%).
Oggi la lira turca è sprofondata a nuovi minimi storici, arrivando a cedere fino oltre 14% sul dollaro, innescando un generale panico sui mercati, il cui contagio arriva fino ai titoli bancari europei.
Alla base del crollo della divisa turca ci sono le crescenti preoccupazioni per la cattiva gestione dell’economia, l’influenza del presidente Tayyip Erdogan sulla politica monetaria e il peggioramento delle relazioni di Istanbul con gli Stati Uniti, sempre più in disaccordo, insieme agli alleati Nato, rispetto alla traiettoria autoritaria percorsa dal Paese.
Il sell-off ha inasprito i timori del mercato per l’esposizione delle banche occidentali nei confronti della Turchia. Sale in particolare l’incertezza sulla reale capacità delle imprese del Paese, pesantemente indebitate, di ripagare i loro debiti in euro e on dollari dopo anni di credito dall’estero per finanziare il boom edilizio, uno dei punti cardine della politica economica di Erdogan. Poco fa, inoltre, il presidente Usa Donald Trump ha annunciato il raddoppio dei dazi su alluminio e acciaio prodotto in Turchia.
Sull’obbligazionario, il differenziale di rendimento con i Bund è schizzato a 267 punti base (+15 punti rispetto alla chiusura di ieri), mentre il rendimento del Btp decennale si è portato al 2,98 per cento. Intanto, il dollaro si rafforza sull’euro, che scivola sul biglietto verde a 1,1422 (-0,9%).
Tra le materie prime, torna a risalire il petrolio, con il Wti a 67,8 dollari (+1,4%) e Brent a 73 dollari (+1,3%) al barile. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero rialzo dello 0,3% a 1.224 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, scivola in fondo al listino principale STM (-5,1%) in scia con il resto del comparto tecnologico europeo. Ma le vendite sono concentrate sulle banche: la peggiore è UNICREDIT (-4,7%) per l’esposizione della banca in Turchia, Paese dove è attivo l’istituto di Piazza Gae Aulenti. In perdita anche INTESA SANPAOLO (-3,7%) e UBI (-3,1%). Tra i meno penalizzati FERRAGAMO (-0,1%) e UNIPOL (-0,2%), che questa mattina ha diffuso i conti del primo semestre.