Unipol, nel primo semestre 2018, ha contabilizzato premi lordi consolidati pari a 6.153 milioni (+4,8% rispetto al periodo di confronto). L’andamento è ascrivibile all’aumento della raccolta vita (+16,4% a/a a 2.144 milioni) e alla lieve riduzione di quella danni (-0,5% annuo a 4.007 milioni). Il semestre si è chiuso con un utile netto di 644,1 milioni, includendo la plusvalenza di 309 milioni legata alla cessione di Popolare Vita.
Unipol ha archiviato il primo semestre 2018 con una raccolta premi lordi a livello consolidato di 6.153 milioni, con una crescita del 4,8% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Di questo ammontare, 5.522 milioni si riferiscono alla controllata UnipolSai.
Nel dettaglio, la raccolta premi riferita al ramo vita è stata pari a 2.147 milioni (+16,4% rispetto al primo semestre 2017), grazie anche alla spinta commerciale dovuta al rinnovo dell’accordo con le banche collocatrici.
Per quanto riguarda il segmento danni, la raccolta è leggermente scesa a 4.007 milioni (-0,5% annuo), a causa di una flessione sia del ramo auto (-0,6% a 2.157 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2017) che non auto (-0,4% annuo a 1.850 milioni). Il Combined ratio è pari al 93%, in calo rispetto al 95,3% del periodo di confronto.
Il risultato economico del settore bancario è stato positivo per 18 milioni. A fronte del rosso di 940 milioni del periodo gennaio-giungo 2017, che risentiva degli effetti del piano di ristrutturazione avviato proprio con la semestrale 2017. Lo scorso 1° febbraio, con l’efficacia giuridica della scissione parziale proporzionale di Unipol Banca in favore della neo costituita società UnipolRec, tale piano è stato completato.
Negativo il risultato economico del settore immobiliare e delle altre attività per 48 milioni (-17 milioni nel primo semestre 2017), impattato da maggiori interessi passivi sul debito, da svalutazioni immobiliari e dagli effetti della ristrutturazione del settore bancario.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 644,1 milioni, considerando la plusvalenza di 309 milioni legata alla cessione di Popolare Vita. I primi sei mesi del 2017 avevano evidenziato una perdita netta di 390 milioni, per effetto del già citato piano di ristrutturazione del comparto bancario.
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 giugno il Solvency II ratio si attesta al 160% (166% a fine 2017), per effetto in particolare dell’allargamento dello spread sui titoli governativi italiani. Il patrimonio netto è pari a 6.691,6 milioni (7.453 milioni al 31 dicembre 2017).