Continua la fase negativa delle banche a Piazza Affari, ove i flussi di vendita sono importanti anche in questo primo giorno della settimana. E tutto ciò dopo che la scorsa ottava il comparto è stato il peggiore del listino con una perdita del 4,6%, rispetto al -3,8% dell’analogo indice europeo e del -2,3% del Ftse Mib.
Trend ripropostosi in mattinata con il Ftse Italia Banche che intorno alle 12:20 arretra del 2,5%, confermandosi il peggiore del listino e al di sotto dell’analogo indice europeo (-2,2%).
Fra le perdite più significative va segnalato Bper, che dopo aver lasciato sul terreno il 7,4% la scorsa settimana arretra di un altro 1,8 per cento. La peggiore è comunque Mps che con un -4% porta al 43% la perdita subita da inizio anno, poco lontana da Creval che da inizio anno ha perso quasi il 42 per cento.
Giornata da dimenticare anche per Mediobanca, che arretra del 3,3% e per Ubi (-3,1%) mentre UniCredit scivola del 3,1% dopo che la scorsa settimana ha perso il 4,3%, anche perché è stata indicata come l’istituto italiano più esposto alla crisi turca.
Ed i temi di geopolitica restano determinanti acuendo quelli propri del nostro Paese come testimonia l’andamento dello spread salito di quasi 9 bp a circa 275 punti base. Dinamica su cui si riflette una pluralità di fattori e nello specifico risente anche delle parole di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro di Matteo Salvini al vertice della Lega.
Il sottosegretario, in un’intervista nel fine settimana, ha infatti richiamato l’attenzione sulla possibilità di un attacco speculativo in una fase di forte turbolenza dei mercati anche a causa degli scenari geopolitici apertisi con l’aggravarsi della crisi turca. Scenario che potrebbe anche allargarsi interessando altre aree del globo.