Le borse europee si avvicinano al giro di boa poco distanti dalla parità, dopo i segni rossi della seduta precedente, in peggioramento rispetto all’apertura ma tenute a galla dalla buona intonazione dei futures di Wall Street.
Verso mezzogiorno il Ftse Mib di Milano mostra un marginale guadagno dello 0,2%, pressoché in linea con il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%), mentre viaggiano invariati il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid.
I listini azionari schivano le vendite grazie ad un generale allentamento dell’avversione al rischio, dopo le turbolenze di ieri innescate dal crollo della lira turca. Ieri la valuta ha toccato il minimo storico nei confronti del dollaro a 7,24, dopo che la Banca Centrale ha liberato sul mercato nuova liquidità per circa 10 miliardi di lire. Inoltre, i mercati rimangono in attesa del piano d’azione economica annunciato dal governo di Ankara, che però non dovrebbe contenere l’auspicato aumento dei tassi di interesse, utile a rallentare l’inflazione.
Oggi la lira recupera parzialmente terreno nei confronti del dollaro, riportando il relativo cambio a 6,56, mentre l’euro rimane in area 1,14 rispetto al biglietto verde.
In mattinata sono stati diffusi diversi dati macro di rilievo, tra cui spiccano l’indice Zew tedesco in miglioramento ad agosto (a -13,7 punti), la seconda stima sul Pil dell’Eurozona del periodo aprile-giugno, lievemente superiore alle attese (+0,4% t/t, +2,2% a/a) e la produzione industriale della zona euro, in flessione dello 0,7% a giugno. In lieve rialzo la sterlina dopo il dato sulla disoccupazione (in calo al 4%) mentre si attenuano gli acquisti sulla valuta rifugio yen.
Si allentano le tensioni anche sul mercato obbligazionario e il rendimento del Btp decennale ritraccia al 3,04%, comprimendo lo spread con il Bund a 271 punti base.
Fra le materie prime risalgono le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent in aumento di un punto percentuale rispettivamente a 67,9 e 73,3 dollari al barile mentre l’oro rimane debole a 1.195 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano ancora UNIPOL (+3%) che continua a beneficiare dei risultati diffusi venerdì. Bene anche SAIPEM (+2,9%) sostenuta dall’upgrade di Barclays da “underweight” a “overweight” con target price alzato da 3,8 a 5,2 euro. Rimbalza LEONARDO (+2,5%), parzialmente penalizzata ieri dall’esposizione in Turchia.
In fondo al Ftse Mib scivola invece MEDIASET (-3,5%) dopo che Morgan Stanley ha tagliato il target price sulla controllata spagnola da 6,3 a 5,3 euro, prevedendo un secondo semestre debole in termini diricavi pubblicitari.