Chiusura poco mossa per gli eurolistini, in una seduta ancora caratterizzata dalla prudenza, mentre a Wall Street gli indici americani viaggiano in rialzo di circa mezzo punto percentuale.
Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,3% a 20.906 punti. Deboli anche il Cac 40 di Parigi (0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%), invariati il Dax di Francoforte e l’Ibex 35 di Madrid.
Sullo sfondo permangono le incertezze legate alla situazione in Turchia, dopo il crollo della lira nelle ultime sedute e l’annuncio di un piano straordinario di interventi per sostenere l’economia. Nel frattempo, rimangono tesi i rapporti fra il Paese mediorientale e gli Stati Uniti, che vorrebbero la liberazione del pastore americano Brunson, accusato dalle autorità turche di terrorismo e spionaggio. Il Presidente Erdogan, invece, ha risposto annunciando il boicottaggio dei prodotti tecnologici americani.
Sul Forex la lira recupera parzialmente terreno nei confronti del dollaro, riportando il relativo cambio a 6,56 dopo aver toccato ieri il minimo storico a quota 7,24. L’euro scivola nuovamente a 1,36 dollari, dopo una serie di dati macro fra cui l’indice Zew tedesco in miglioramento ad agosto (a -13,7 punti), la seconda stima sul Pil dell’Eurozona del periodo aprile-giugno, lievemente superiore alle attese (+0,4% t/t, +2,2% a/a) e la produzione industriale della zona euro, in flessione dello 0,7% a giugno. Si attenuano gli acquisti sulla valuta rifugio yen, a 110,9 rispetto al dollaro.
Si allentano le tensioni sul mercato obbligazionario e il rendimento del Btp decennale ritraccia al 3,03%, comprimendo lo spread con il Bund a 270 punti base.
Fra le materie prime le quotazioni del petrolio annullano un precedente rialzo, con Wti e Brent rispettivamente a 67,2 e 72,6 dollari al barile mentre l’oro rimane debole sotto i 1.200 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari spicca UNIPOL (+4%) che continua a beneficiare dei risultati diffusi venerdì. Bene anche SAIPEM (+3,85%) dopo l’upgrade di Barclays da “underweight” a “overweight” con target price alzato da 3,8 a 5,2 euro. Acquisti pure su UNIPOLSAI (+2%) e LEONARDO (+1,7%) che rimbalza dopo le perdite di ieri.
In fondo al Ftse Mib scivola invece MEDIASET (-5,7%) dopo che Morgan Stanley ha tagliato il target price sulla controllata spagnola da 6,3 a 5,3 euro, prevedendo un secondo semestre debole in termini diricavi pubblicitari. In calo del 5,4% ATLANTIA, che riduce il passivo dopo aver perso fino all’11% in scia al crollo del ponte di Genova.