Prosegue all’insegna dell’incertezza la seduta dei listini europei mentre Wall Street apre leggermente sopra la parità, con gli indici in progresso di circa lo 0,3 per cento. Intorno alle 15:35 il Ftse Mib di Milano flette dello 0,2%, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono pressoché invariati.
Sullo sfondo restano i timori legati alla situazioni in Turchia dopo il crollo della lira nelle ultime sedute e l’annuncio di un piano straordinario di interventi per sostenere l’economia. Nel frattempo, rimangono tesi i rapporti fra il Paese mediorientale e gli Stati Uniti, che vorrebbero la liberazione del pastore americano Brunson, accusato dalle autorità turche di terrorismo e spionaggio. Il Presidente Erdogan, invece, ha risposto annunciando il boicottaggio dei prodotti tecnologici americani.
Sul Forex la lira recupera parzialmente terreno nei confronti del dollaro, riportando il relativo cambio a 6,56 dopo aver toccato ieri il minimo storico a quota 7,24. L’euro oscilla in area 1,14 dollari, dopo una serie di dati macro fra cui l’indice Zew tedesco in miglioramento ad agosto (a -13,7 punti), la seconda stima sul Pil dell’Eurozona del periodo aprile-giugno, lievemente superiore alle attese (+0,4% t/t, +2,2% a/a) e la produzione industriale della zona euro, in flessione dello 0,7% a giugno. In lieve rialzo la sterlina dopo il dato sulla disoccupazione (in calo al 4%) mentre si attenuano gli acquisti sulla valuta rifugio yen.
Si allentano le tensioni sul mercato obbligazionario e il rendimento del Btp decennale ritraccia al 3,03%, comprimendo lo spread con il Bund a 271 punti base.
Fra le materie prime risalgono le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent in aumento di oltre un punto e mezzo percentuale rispettivamente a 68,3 e 73,9 dollari al barile mentre l’oro rimane debole sotto i 1.200 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari spicca SAIPEM (+4,3%) in vetta al Ftse Mib dopo l’upgrade di Barclays da “underweight” a “overweight” con target price alzato da 3,8 a 5,2 euro. Ben intonata anche UNIPOL (+3,3%) che continua a beneficiare dei risultati diffusi venerdì. Acquisti pure su UNIPOLSAI (+2,1%), AZIMUT (+2%) e LEONARDO (+1,7%), che rimbalza dopo le perdite di ieri.
In fondo al Ftse Mib scivola invece MEDIASET (-6%) dopo che Morgan Stanley ha tagliato il target price sulla controllata spagnola da 6,3 a 5,3 euro, prevedendo un secondo semestre debole in termini diricavi pubblicitari. In calo del 5,2% ATLANTIA, che riduce il passivo dopo aver perso fino all’11% in scia al crollo del ponte di Genova.