Dopo un’ora di stop delle contrattazioni il titolo della holding infrastrutturale segna, alle 10:10, un ribasso del 24,5% a 17,8 euro.
Sulle azioni pesa chiaramente l’incertezza sul futuro dopo il crollo del viadotto di Genova e la decisione del governo di avviare il procedimento per la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi), controllata all’88% da Atlantia.
Uno scenario ritenuto improbabile da molti analisti, che hanno ridotto i target price sul titolo pur mantenendo giudizi positivi. I commenti riportati da Bloomberg si dividono infatti in 11 Buy, 8 Hold e nessun sell, con un prezzo obiettivo medio a 12 mesi di 29,26 euro.
Atlantia ha precisato che l’annuncio della revoca “è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”, aggiungendo che comunque “spetta alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione”. Poiché “le modalità di tale annuncio possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti della Società” la holding continuerà pertanto a supportare Aspi per tutelare gli interessi degli stakeholders.
Dal canto suo, Aspi si è dichiarata “fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario”. Una fiducia “che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali”. Inoltre la Società “sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree”.
Dopo aver ricordato che “l’infrastruttura era monitorata dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche” Autostrade ha chiarito che “gli esiti delle attività di monitoraggio e verifica svolte da autorevoli soggetti esterni hanno sempre fornito adeguate rassicurazioni sullo stato dell’infrastruttura”, esiti “utilizzati come base per la progettazione degli interventi di manutenzione approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Inoltre, Aspi ha precisato di aver investito negli ultimi cinque anni (2012-2017) oltre 1 miliardo all’anno in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete.