Giornata nera in Borsa per le società di gestione delle autostrade italiane, in scia alla minaccia di modifiche nella struttura delle concessioni dopo la tragedia di Genova.
Il ribasso maggiore è ancora quello di Atlantia, controllante di Autostrade per l’Italia (Aspi), che intorno alle 15:20 segna un tonfo del 21,5% a 18,5 euro.
Vendite anche su Astm (-8,7%) e Sias (-10%), le concessionarie autostradali di proprietà del gruppo Gavio, oltre ad Autostrade Meridionali (-3%), controllata al 56% da Autostrade per l’Italia.
Sulla holding della famiglia Benetton in particolare pesa l’intenzione apparentemente ferma del governo di revocare la concessione, nonostante gli analisti la ritengano al momento un’ipotesi poco probabile. Poco credibile anche la possibilità che le concessioni in scadenza non vengano messe in gara, mentre il rischio più probabile sembra legato alla “richiesta di maggiori investimenti in manutenzioni non remunerati attraverso gli aumenti tariffari” e al maggior rischio politico per il settore, come sottolineato dagli esperti di Equita Sim.
Nel frattempo, Autostrade per l’Italia ha chiarito che “se dagli approfondimenti interni già avviati o dalle inchieste delle autorità competenti, anche a prescindere da profili penali, dovessero emergere responsabilità di manager, funzionari o tecnici dell’azienda, la Società adotterà in modo rigoroso i provvedimenti conseguenti”.