Infrastrutture – Ancora sotto pressione i gestori di autostrade

L’indice infrastrutture italiane ha terminato la seduta di ieri in calo del 14%, sottoperformando l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali (+0,6%) e il Ftse Mib (-1,8%).

Piazza Affari ha archiviato le contrattazioni in coda ai listini europei, che invece hanno chiuso positivi grazie anche ai segnali giunti sul fronte delle trattative commerciali Usa-Cina e dalla Turchia. A fine mese il vice ministro del commercio cinese incontrerà l’omologo di Washington per riallacciare i rapporti e scongiurare un’escalation di tensioni, mentre per quanto riguarda Ankara prosegue la rimonta della lira e il Qatar ha annunciato investimenti nel Paese per 15 miliardi.

Tornando a Piazza Affari e al settore delle infrastrutture, spicca il tonfo della big cap Atlantia che perde il 22,3% sotto la minaccia del governo di revocare la concessione ad autostrade per l’Italia. Un annuncio che secondo la holding della famiglia Benetton è stato “effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”. Aspi si è dichiarata “fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario”.

Sottotono anche le mid cap Sias (-7,3%) e Astm (-10,5%), penalizzati dalla prospettiva di maggiori investimenti in manutenzioni, così come la small cap Autostrade Meridionali (-3%) seppur in misura minore. Fra gli altri titoli bene Toscana Aeroporti (+2,5%).