Dopo una partenza flat il Ftse Mib perde terreno e intorno alle 11:45 mostra un ribasso dello 0,9%, con segni rossi diffusi su tutto il listino eccetto Atlantia (+4%) che tenta un rimbalzo dopo le vendite di ieri.
Deboli anche il Dax di Francoforte (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). Oltreoceano i futures di Wall Street scambiano in frazionale ribasso dopo la buona performance di ieri in scia all’annunciato ripristino, a fine agosto, delle trattative commerciali con la Cina.
Sul Forex l’euro/dollaro rimane poco sotto quota 1,14 dopo i dati finali di luglio sull’inflazione dell’Eurozona che hanno confermato una lieve accelerazione al 2,1 per cento. Perde nuovamente terreno la lira turca nei confronti del dollaro riportando il relativo cambio in area 6,2 dopo la minaccia del segretario del Tesoro statunitense Steven Mnuchin di ulteriori sanzioni per il Paese mediorientale nel caso non venga liberato il pastore americano detenuto. Acquisti sullo yen che torna in zona 110,55 rispetto al biglietto verde.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale risale al 3,13% e lo spread dal Bund di pari scadenza si porta nuovamente a 283 punti base.
Fra le materie prime rimbalzano leggermente le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65,7 e 71,8 dollari al barile, ma restano avviate a chiudere la settimana in ribasso in scia all’inatteso aumento delle scorte americane e alle turbolenze globali che rischiano di ridurre la domanda di greggio.
A piazza Affari rimbalza ATLANTIA (+4%) dopo il tonfo della seduta precedente, nonostante S&P abbia messo sotto osservazione il rating della Società e delle controllate Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma. Il titolo beneficia in parte anche della posizione meno dura del governo, indotta forse da un avviso di Consob nei confronti dell’esecutivo in merito ai rischi di turbativa del mercato.
Sottotono i bancari, in concomitanza con la risalita dello spread, in particolare BANCO BPM (-2,9%), UBI (-2,8%) e BPER (-2,4%). In calo SAIPEM (-3,4%) e BUZZI (-2,3%), così come LEONARDO (-2,3%) e STM (-1,8%), quest’ultima in scia all’outlook debole delle statunitensi Nvidia e Applied Materials.