Avvio poco mosso per i listini del Vecchio Continente, che nei primi minuti di contrattazioni non si discostano significativamente dalla parità. Intorno alle 9:10 il Ftse Mib di Milano flette dello 0,1%, sostanzialmente invariato come il Dax di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi el’Ibex 35 di Madrid.
Il tutto dopo la chiusura tonica di Wall Street di ieri sera e la mattinata mista delle Piazze asiatiche, con gli indici cinesi in calo nonostante l’annuncio del ripristino dei negoziati tra Washington e Pechino dopo due mesi di stop, che ha sostenuto i benchmark americani.
Sul Forex l’euro/dollaro rimane poco sotto quota 1,14 in attesa dei dati finali di luglio sull’inflazione dell’Eurozona. La lira turca prosegue la rimonta nei confronti del dollaro riportando il relativo cambio in area 5,8, dopo una pausa innescata dalle parole del segretario del Tesoro statunitense Steven Mnuchin, secondo cui il Paese mediorientale incorrerà in ulteriori sanzioni se non libererà il pastore americano detenuto. Poco mosso il dollaro/yen in zona 110,75.
Fra le materie prime restano pressoché invariate le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65,5 e 71,5 dollari al barile, avviate a chiudere la settimana in ribasso in scia all’inatteso aumento delle scorte americane e alle turbolenze globali che rischiano di ridurre la domanda di greggio.
Movimenti contenuti sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp decennale oscilla intorno al 3,1% e lo spread dal Bund di pari scadenza si attesta a 279 punti base.
A piazza Affari rimbalza ATLANTIA (+4,3%) dopo il tonfo della seduta precedente e nonostante S&P abbia messo sotto osservazione il rating della Società e delle controllate Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma.
Sottotono in avvio BUZZI (-2,3%), BANCO BPM (-2,2%) e STM (-1,7%), quest’ultima in scia all’outlook debole dell’americana Applied Materials.
Sostanzialmente invariata ENI (-0,2%), che secondo fonti di stampa avrebbe ricevuto l’approvazione dalla commissione petrolifera messicana per il proprio piano di sviluppo dell’Area 1 del Paese.