Il crollo di mercoledì del prezzo del petrolio ha pesato ieri sul Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che arretra dell’1,2 per cento, sottoperformando il corrispondente indice europeo (+0,1%).
Male anche Milano, con il Ftse Mib in controtendenza agli altri Eurolistini con un ribasso dell’1,8% in scia principalmente alle vendite che hanno colpito Atlantia dopo, a seguito del crollo del viadotto Polcevera, il governo ha minacciato la revoca delle concessioni autostradali.
Il contesto mondiale è stato invece positivo grazie all’annuncio di nuovi negoziati tra Usa e Cina in merito alle questioni commerciali, notizia che ha sostenuto anche le quotazioni del greggio, il lieve rialzo dopo il crollo di mercoledì causato dall’aumento a sorpresa delle scorte Usa. Poco dopo la chiusura di ieri, il Wti scambiava a 65,5 $/bl (+0,7%) e il Brent a 71,2 $/bl (+0,6%).
Sull’azionario, subiscono il contraccolpo della discesa del petrolio di mercoledì le tre big, in particolare Tenaris (-2%). Male anche Saipem (-1,6%) nonostante un nuovo upgrade a “hold” con target price a 4,2 euro da parte di Jefferies, ed Eni (-1,3%).
Fra le Mid Cap, continua il momento positivo di Saras (+0,6%) mentre arretra Maire Tecnimont (-1,5%).
Infine, perdono terreno anche le società a minore capitalizzazione Gas Plus (-1,6%) e d’Amico (-2,3%).