Dallo sbarco in Borsa sul segmento Aim avvenuto il 18 luglio scorso, il titolo Intred ha guadagnato oltre il 25% portandosi ai valori attuali di 2,84 euro. Una performance decisamente migliore del mercato delle Pmi italiane che ha perso circa il 3% nello stesso arco temporale.
Si ricorda che Intred fornisce connettività in banda larga, ultra larga, wireless, telefonia fissa, servizi cloud oltre ai servizi accessori correlati. Intred è l’operatore di telecomunicazioni di riferimento nel territorio di Brescia per l’utenza business e l’utenza retail.
Nata nel 1996 per volontà di tre soci provenienti dal medesimo gruppo aziendale, Intred muta la compagine società nel 1997 con la vendita delle quote di due soci co-founder a Daniele Peli e alla moglie Marisa Prati.
La società registra fin da subito una forte crescita soprattutto nell’area della provincia di Brescia, dove diviene un importante punto di riferimento per l‘utenza business e gradualmente allarga la propria presenza alle province limitrofe di Bergamo e Mantova.
Nel 2010 la società decide di puntare fortemente su una rete proprietaria. Strategia che si dimostra vincente in quanto ha consentito alla società di aumentare anno dopo anno il proprio fatturato.
Nel 2012 il management decide di allargare il proprio business entrando nel mercato dell’utenza residenziale creando il marchio EIR. Nei 5 anni successivi il fatturato quintuplica e i clienti raggiungono i 21.300 di fine 2017, un anno decisamente positivo per Intred.
Il valore della produzione è infatti aumentato del 24,4% raggiungendo i 14,8 milioni. Le positive performance sono dovute in larga parte all’estensione della rete esistente con particolare riguardo alla banda ultra larga e all’ingresso nel segmento residenziale (con il marchio EIR). I ricavi derivanti dalla banda ultra larga rappresentavo a fine 2017 il 30,1% del totale contro il 13% del 2015, mentre quelli a banda larga erano scesi al 6,7% contro il 16,4% del 2015.
Intred ha infine annunciato che prevede di investire tra i 20 e i 25 milioni nei prossimi due anni per lo sviluppo della rete di proprietà.
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