Mercati – Milano allunga le perdite a -0,6%, la peggiore in Europa

Borse europee sostanzialmente piatte dopo i verbali della Bce dai quali emerge che il protezionismo è la principale minaccia alla crescita. Intorno alle 16:00, il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,6% a 20.280 punti, indossando la maglia nera in Europa. L’Ibex 35 di Madrid, il Cac 40 di Parigi, il Ftse 100 di Londra e il Dax di Francoforte si muovono sulla parità. Oltreoceano, i principali indici di Wall Street viaggiano contrastati.

Gli investitori attendono l’appuntamento estivo per eccellenza che è fissato per venerdì 24 e sabato 25 agosto al simposio annuale della Federal Reserve a Jackson Hole, nel Wyoming. Il tema ufficiale della conferenza è l’impatto economico delle super imprese come Amazon, ma è difficile non immaginare che i numeri uno della politica monetaria internazionale non si soffermino sulla questione dazi e sulla recente crisi turca.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, interverrà domani mattina e nel suo discorso gli investitori cercheranno chiarezza sul percorso dei tassi di interesse e della politica di bilancio, oltre che sulla volontà di governare le turbolenze nei paesi emergenti.

I mercati si aspettano un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve per la terza volta quest’anno a settembre, ma una quarta mossa a dicembre non è scontata. Powell ha aggiunto incertezza a luglio quando, di fronte ai legislatori americani, ha definito aumenti graduali dei tassi appropriati “per ora”. Una precisazione che ha lasciato gli analisti nell’indeterminatezza.

Le decisioni della Fed non dovrebbero comunque essere al momento influenzate dagli stress verificatisi in Turchia. Gli economisti prevedono infatti che, a meno che le condizioni finanziarie globali non peggiorino considerevolmente, la banca centrale americana non rinvierà l’aumento atteso a settembre.

Sul Forex, l’euro torna sotto quota 1,16 dollari (a 1,158 dollari). Il biglietto verde guadagna terreno contro la maggior parte delle valute rivali e i titoli di Stato Usa consolidano le posizioni dopo che la Federal Reserve ha confermato di essere pronta a imporre una stretta monetaria a settembre, facendo capire che non cederà alle pressioni del presidente Donald Trump, il quale aveva espresso la sua contrarietà al rialzo dei tassi.

Avanza di poco lo spread Italia-Germania, che si porta a 275 punti base, evidenziando un aumento di 4 punti base, con il rendimento del Btp a 10 anni pari al 3,08 per cento. Tra le materie prime, tira il fiato il petrolio dopo la corsa di ieri: il Wti segna -0,5% a 67,5 dollari al barile, mentre il Brent si attesta a 74,4 dollari (-0,5%).

Tornando a Piazza Affari, scatto di FERRAGAMO (+4,9%) dopo alcune settimane di vendite. In recupero dopo lo scivolone della vigilia PIRELLI (+2,2%) premiata dalla conferma dei target 2018 nonostante i segnali negativi arrivati dalla concorrente tedesca Continental. Buona performance per TENARIS (+0,7%) dopo che Jefferies ha migliorato il giudizio a “buy” e il target price a 18 euro. Resta sotto i riflettori ATLANTIA (+0,3%). Ieri l’agenzia di valutazione Moody’s (come aveva fatto in precedenza anche S&P) ha avviato la revisione del rating della società per un possibile downgrade, mentre si accende lo scontro con il Governo. Le più forti vendite, invece, si manifestano su TELECOM ITALIA (-2,2%). Seduta negativa anche per ITALGAS (-2,2%) e  SAIPEM (-2,1%).