Settimana in ribasso per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,6%) che ha sottoperformato sia l’Euro Stoxx 600 Utilities (+0,3%), sia il Ftse Mib (+1,6%).
Secondo quanto riportato da fonti di stampa, l’attuale legislazione che disciplina il business del ciclo idrico integrato potrebbe essere presto modificata dalla maggioranza che sostiene il governo guidato da Giuseppe Conte. A settembre, cioè alle riapertura del Parlamento, la commissione Ambiente della Camera ha in calendario la discussione della proposta di legge che porta la firma del deputato del Movimento 5 Stelle Federico Daga. Una proposta, quella di Daga, che ha l’obiettivo di avviare un processo di ritorno a una gestione pubblica del settore dell’acqua alla scadenza delle concessioni in essere e che è basata sulla convinzione che la privatizzazione ha fallito il suo mandato, cioè maggiori investimenti e migliore qualità del servizio. In pratica, i Comuni potrebbero tornare ad avere un ruolo centrale nella gestione del settore dell’acqua.
Tornando alla performance borsistica delle società del settore utility e rinnovabili, tra le Big, la migliore è stata Terna (+0%)
Enel (-0,5%) ha annunciato di aver avviato i lavori per la realizzazione del nuovo impianto solare di Ngonye in Zambia (34 MW)
Contrattazioni in ribasso per Snam (-1,3%). Giovedì, gli analisti di Banca Imi hanno pubblicato un report sui titoli del gruppo guidato da Marco Alverà, in cui il giudizio è rimasto “Buy“, mentre il target price è stato rivisto a 4,50 euro dal precedente prezzo obiettivo a 4,60 euro.
Tra le Mid Cap, segnaliamo la positiva performance di Ascopiave (+1,1%). Plavisgas, socio di Asco Holding con una quota dell’8,61%, si è dichiarato contrario alla somma di 3,75 euro proposta agli azionisti che controllano la multi-utility veneta, con una partecipazione del 61,6% del capitale, a seguito della modifica dello statuto della stessa Holding. Ad alzare il velo sulla contestazione di Plavisgas, un articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano “Il Sole24Ore” in cui si riporta che l’offerta di 3,75 euro non è giudicata in linea con quanto disciplinato dall’art 2437 quater del codice civile in quanto intempestiva e non corrispondente al valore effettivo di liquidazione, alla luce soprattutto della manifestazione ì di interesse del Fondo F2i, la cui offerta non è ancora stata ben definita.
Acea ha ceduto lo 0,5%. La multi-utility capitolina punta ad accelerare l’implementazione del piano industriale 2018-2022, presentato lo scorso novembre, con particolare attenzione al business dell’acqua e a quello elettrico. A fare il punto della situazione sul business plan di Acea lo stesso amministratore delegato dell’ex-municipalizzata romana, Stefano Donnarumma, in un’intervista pubblicata questa mattina sul quotidiano “Il Sole24ore” in cui sottolinea anche la particolare attenzione all’innovazione nel settore del ciclo idrico integrato e della distribuzione elettrica, senza dimenticare il tema della sostenibilità.
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, acquisti su TerniEnergia (+3,3%) ed Edison (+1,1%). Si è aperto lo scorso lunedì, il periodo di adesione all’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) obbligatoria totalitaria lanciata dal gruppo di Foro Bonaparte, attraverso la controllata Fenice, sul capitale della società Zephyro. Periodo che si concluderà il prossimo 1° ottobre 2018 (estremi inclusi), con data di pagamento, invece, in data 8 ottobre 2018.