Banca Mediolanum – Tiene il risultato netto di gestione nel primo semestre 2018

Banca Mediolanum ha archiviato il primo semestre 2018 con un margine di intermediazione pari a 534,4 milioni (+2,4% rispetto al periodo di confronto), al cui interno le commissioni nette sono aumentate del 3,5% annuo a 408,9 milioni. Il periodo si è chiuso con un utile netto di 175,3 milioni (-10,7% a/a) per il venire meno di alcune poste straordinarie che avevano caratterizzato il periodo di confronto.

Il margine di intermediazione di Banca Mediolanum, nel primo semestre 2018, si è attestato a 534,4 milioni (+2,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017).

Nel dettaglio, le commissioni nette sono salite del 3,5% a 408,9 milioni rispetto al primo semestre 2017, grazie alla crescita delle commissioni di gestione a 475,8 milioni (+5% annuo), a loro volta sostenute dall’incremento delle masse. Le performance fee, invece, sono calate a 84,6 milioni (-5% rispetto al periodo di confronto), risentendo dell’incertezza che ha caratterizzato i mercati finanziari.

Il margine di interesse è sceso a 87,1 milioni (-7,7% rispetto ai primi sei mesi del 2017), a seguito della riduzione dei rendimenti del portafoglio titoli.

Positivo il contributo dei profitti da trading, saliti dai 2,9 milioni del periodo gennaio-giugno 2017 a 21,2 milioni.

I costi sono cresciuti a 294,8 milioni (+5,4% rispetto al primo semestre 2017), portando a il risultato di gestione a 239,6 milioni (-1,1% a/a).

Dopo rettifiche su crediti scese a 7,2 milioni, il risultato netto di gestione si è fissato a 232,3 milioni (-1% rispetto al periodo di confronto).

Il periodo si è chiuso con un utile netto in calo 175,3 milioni, in calo del 10,7% rispetto al primo semestre 2017, che però aveva beneficiato di un provento straordinario di 41,6 milioni legato alla cessione della partecipazione in Banca Esperia, in parte assorbito dalla svalutazione della quota nel fondo Atlante per 23,3 milioni.

Dal lato patrimoniale, gli impieghi salgono a 47,3 miliardi (+14,1% rispetto a fine 2017), supportati soprattutto dall’incremento delle attività finanziarie totali a 34,7 miliardi (+10,4% rispetto al 31 dicembre 2017).

In aumento anche la raccolta a 30,8 miliardi (+24,7% rispetto a fine 2017). Nello specifico, la raccolta diretta da clientela si attesta a 23,7 miliardi (+26,9% rispetto al 31 dicembre 2017).

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 al 30 giugno 2018 si è fissato al 16,2% dopo l’allargamento dello spread. Il cda, nel corso del mese di luglio, ha approvato il mantenimento di un profilo di rischio estremamente prudente e ha pertanto modificato le logiche di gestione della tesoreria, privilegiando la componente di ricavi stabili nel margine da interessi. Applicando i nuovi parametri di gestione, che avranno efficacia contabile a partire dal prossimo 1° ottobre, il Cet1 pro-forma al 30 giugno risulta del 19,8 per cento.