Mercati – Milano riduce il calo (-0,5%), Atlantia sotto pressione

Il Ftse Mib recupera dai minimi intraday ma intorno alle 12:30 resta in territorio negativo con un ribasso dello 0,5 per cento.

Poco mossi il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%), lievemente negativo l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) mentre il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,3% dopo la chiusura di ieri per festività.

A Wall Street i futures preannunciano una partenza in frazionale rialzo dopo i nuovi record di ieri in scia all’accordo bilaterale Usa-Messico. Quest’ultimo andrà a sostituire il North American Free Trade Agreement (Nafta) e apre la strada ad un allentamento delle tensioni commerciali anche con altri Paesi, su tutti Canada e Cina. Un segnale particolarmente positivo potrebbe essere il raggiungimento entro venerdì di un’intesa con Ottawa, con il quale sono in corso trattative.

In Italia l’attenzione resta focalizzata sul tema delle concessioni, mentre sul fronte macro si registra la frenata della fiducia di imprese e consumatori, oltre al lieve incremento dei prezzi alla produzione.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si ridimensiona a 274 punti, con il rendimento del Btp al 3,1%, dopo aver sfiorato rispettivamente i 283 bp e il 3,2% in seguito alle dichiarazioni del vice premier Luigi Di Maio, secondo cui il rapporto deficit-pil potrebbe anche superare il 3 per cento.

Sul Forex prosegue il movimento ribassista del dollaro, che consente all’euro di tornare sopra quota 1,17 e allo yen di risalire a quota 111 nei confronti del biglietto verde.

A beneficiarne sono soprattutto le materie prime, con l’oro in rimonta oltre 1.213 dollari l’oncia e le quotazioni del petrolio Wti e Brent rispettivamente a 69,1 e 76,7 dollari al barile.

Tornando a Piazza Affari, spicca in negativo ATLANTIA (-3,2%) dopo le parole di Di Maio e del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, secondo i quali la ricostruzione del ponte di Genova verrà finanziata da Autostrade ma realizzata da FINCANTIERI (+3,9%).

Il governo inoltre è intenzionato a revisionare tutto il sistema di concessioni, valutando caso per caso se nazionalizzare o rinegoziare i contratti esistenti. Dinamica che penalizza anche le utilities e in particolare A2A (-1,6%), attiva nel settore idroelettico.

Sottotono anche le banche, con UBI a -2,6% e UNICREDIT a -1,9%, ma anche UNIPOL (-1,5%) e TELECOM ITALIA (-1,1%).

Bene invece i titoli esposti negli Usa dopo l’accordo commerciale con il Messico. Avanzano FCA (+1,3%), CNH (+1,7%), STM (+1,1%) e PIRELLI (+1,5%).