Infrastrutture – Gestori autostradali ancora deboli, Atlantia a -3,1%

L’indice infrastrutture italiane ha terminato la seduta di ieri in calo del 2,3%, sottoperformando l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali (+0,2%) e il Ftse Mib (-0,9%).

Piazza Affari ha archiviato le contrattazioni nuovamente in coda ai listini europei, frenata dalle vendite su banche e società che operano in concessione. Lo spread Btp-Bund risale in area 280 bp , mentre a livello internazionale il focus resta sulle vicende commerciali, con un cauto ottimismo innescato dall’accordo Usa-Messico. Euro/dollaro in rialzo oltre quota 1,17.

Tornando a Piazza Affari e al settore delle infrastrutture, la big cap Atlantia archivia le contrattazioni in calo del 3,1%, affossata dalle dichiarazioni del vicepremier Di Maio e del ministro delle infrastrutture Toninelli, fermi sulla volontà di revocare la concessione ed impedire ad Autostrade la ricostruzione del ponte di Genova, che dovrà comunque essere finanziata da Aspi. Venerdì dovrebbero riunirsi nuovamente i board di Atlantia e di Aspi per deliberare sulle risposte da dare al governo.

Tra le mid cap terminano deboli Sias (-2%) e Astm (-2,7%), penalizzati dall’intenzione del Mit di rivalutare tutti i contratti di concessione per decidere se nazionalizzare o rinegoziare gli accordi esistenti. Tra le la small cap bene FNM (+2,3%), sottotono Autostrade Meridionali (-2,8%).