Intorno alle 11:50 le borse europee manifestano un andamento debole, in attesa del dato sul Pil statunitense e dell’apertura di Wall Street, dove i futures sugli indici americani non si discostano sensibilmente dalla parità.
Il Ftse Mib flette dello 0,4%, in modesto ribasso come il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%) mentre il Dax di Francoforte (-0,15%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%) limitano i danni.
Nessuno spunto di rilievo dall’agenda macroeconomica europea, con i soli dati in linea con le attese sul Pil francese e quelli lievemente sotto le aspettative sulla fiducia dei consumatori in Germania. Negli Usa, invece, si attende la seconda stima preliminare sul Pil annualizzato del trimestre aprile-giugno, previsto al 4 per cento.
Sullo sfondo permangono le questioni commerciali che coinvolgono gli Stati Uniti. Se da una parte filtra ottimismo per il buon esito delle trattative con il Canada, in scia all’accordo raggiunto con il Messico, dall’altro c’è ancora molta incertezza in merito ai negoziati con la Cina, in vista dell’entrata in vigore di nuovi dazi.
Intanto il dollaro frena momentaneamente la recente discesa nei confronti delle altre valute, riportando il cambio con l’euro a 1,167 e tornando a 111,2 yen. Fra le materie prime viaggia poco mosso il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 68,6 e 76,3 dollari al barile in attesa dei dati settimanali sulle scorte americane, mentre l’oro resta poco sopra quota 1.200 dollari l’oncia.
Nel comparto obbligazionario il rendimento del Btp decennale naviga in area 3,16%, separato dal Bund tedesco da un differenziale intorno ai 278 punti base.
A Piazza Affari svetta FERRARI (+2,5%), dopo che Aston Martin ha confermato l’imminente quotazione alla Borsa di Londra, in un’operazione stimata attorno ai 5 miliardi di sterline.
Ancora positive PRYSMIAN (+0,6%) e CNH (+0,6%), nuovamente deboli invece le banche, le utilities e TELECOM ITALIA (-2,3%), che in autunno dovrebbe presentare un progetto di ammodernamento della rete che porterebbe risparmi per 700 milioni.
In ribasso anche FCA (-0,8%) che ha denunciato il gruppo indiano Mahindra & Mahindra presso la United States International Trade Commission per violazione dei diritti di proprietà intellettuale.