Seduta contrastata per le Borse europee, che migliorano nel finale in scia a Wall Street. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,7% a 20.760 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%). Sottotono il Ftse 100 di Londra (-0,7%), frenato dal possibile prolungamento oltre ottobre del negoziato con l’UE sulla Brexit; in flessione anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) zavorrato da Inditex (-5,9%).
Nel comparto obbligazionario il rendimento del Btp scende al 3,11%, in controtendenza con gli altri benchmark europei, riducendo lo spread dal Bund a 271 punti base. In giornata il Tesoro ha collocato Ctz per 262,5 milioni presso operatori specialisti, con una domanda pari a 1,127 miliardi. Intanto, il vice premier Luigi Di Maio ha negato che ci sia stata una richiesta presso la Bce per un ulteriore round di acquisti di obbligazioni al termine del Quantitative easing.
Oltreoceano spicca il Nasdaq (+0,8%) mentre gli altri listini sono positivi ma più arretrati, dopo la seconda stima preliminare sul Pil del trimestre aprile-giugno che ha mostrato una crescita annualizzata del 4,2%, lievemente sopra le attese. Sullo sfondo permangono le questioni commerciali che coinvolgono gli Stati Uniti. Se da una parte filtra ottimismo per il buon esito delle trattative con il Canada, in scia all’accordo raggiunto con il Messico, dall’altro c’è ancora molta incertezza in merito ai negoziati con la Cina, in vista dell’entrata in vigore di nuovi dazi.
Intanto sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,17, mentre lo yen perde terreno nei confronti del biglietto verde (111,8) e della moneta unica (130,7). In rialzo di un punto percentuale la sterlina, in scia al possibile mancato accordo per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Fra le materie prime viaggia in modesto rialzo il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 69,2 e 76,8 dollari al barile, dopo i dati settimanali sulle scorte americane che hanno mostrato un calo oltre le attese, mentre l’oro resta poco sopra quota 1.200 dollari l’oncia.
A Piazza Affari svetta FERRARI (+4,2%), dopo che Aston Martin ha confermato l’imminente quotazione alla Borsa di Londra, in un’operazione stimata attorno ai 5 miliardi di sterline.
Sempre nell’automotive acquisti su BREMBO (+3,3%) e CNH (+2%), mentre arretra, toccando in giornata i minimi dal 2013, TELECOM ITALIA (-1,4%), che in autunno dovrebbe presentare un progetto di ammodernamento della rete in grado di consentire risparmi per 700 milioni.
In recupero i bancari in scia alla riduzione dello spread, sottotono SNAM (-1,6%) tra le utilities, in frazionale ribasso FCA (-0,2%), che ha denunciato il gruppo indiano Mahindra & Mahindra presso la United States International Trade Commission per violazione dei diritti di proprietà intellettuale.