Banche – Risale il settore (+1%), bene Ubi (+1,5%) e Banco Bpm (+1,7%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1% e ‘battendo’ l’analogo europeo (+0,4%), trainando anche il Ftse Mib (+0,7%).

Nonostante sul mercato continuano a prevalere i dubbi sulle misure che il Governo intende predisporre per sostenere la crescita senza appesantire i conti pubblici, il vice premier Luigi Di Maio ha negato che ci sia stata una richiesta presso la Bce per un ulteriore round di acquisti di obbligazioni al termine del Quantitative easing in caso di “attacchi speculativi”.

In tale scenario lo spread Btp-Bund scende in area 271 punti base dai 280 pb di martedì, dando respiro al comparto bancario, che ha invertito repentinamente la rotta nell’ultima parte di seduta.

Risalgono tutti i titoli del listino principale, a partire da Intesa Sanpaolo (+1,3%), Banco Bpm (+1,7%) e Ubi (+1,5%), con queste ultime due che hanno smentito l’interesse per un’eventuale aggregazione con Carige.

Identico copione sul Mid Cap per Credem (+0,6%) e Popolare Sondrio (+0,8%), mentre Mps (+4,7%) ha rimbalzato per tutta la giornata dopo le perdite delle ultime sedute. Bene Creval (+1,3%), il cui cda ha ufficialmente convocato l’assemblea con all’ordine del giorno la revoca dello stesso board per il prossimo 12 ottobre.

Tra le Small Cap altra pausa di riflessione per Carige (invariata), a poco meno di un mese dall’assemblea che rinnoverà il board, in vista della quale nei giorni scorsi gli azionisti Vittorio Malacalza e Raffaele Mincione hanno presentato le rispettive liste, quest’ultimo insieme a Gabriele Volpi e ad Aldo Spinelli. Nel frattempo, la Sga potrebbe cedere la propria quota del 5,4 per cento.