“Ho investito e continuerò ad investire in Carige, perché non dimentico che Carige nel passato ha dato un contributo essenziale allo sviluppo economico della Liguria”.
È quanto ha ribadito in una lettera pubblicata sul Sole 24 Ore Vittorio Malacalza, primo azionista della banca ligure con il 23,9 per cento.
“Il futuro di Genova e della Liguria – sottolinea Malacalza nella missiva – “dipende anche dalla sopravvivenza di una grande banca radicata nel territorio e capace di fornire un aiuto alle famiglie e alle imprese che ne formano un tessuto unico al Mondo”.
L’imprenditore, sempre nella lettera, ha fatto affermato: “Purtroppo, nel corso degli ultimi anni Carige era divenuta ostaggio di un perverso intreccio fra una politica miope e clientelare e alcuni amministratori dediti non alla tutela della banca, dei suoi clienti e azionisti, bensì al perseguimento dei propri interessi personali. Ricostruire la fiducia dei genovesi e dei liguri nei confronti della loro banca sarà il compito più difficile da realizzare. Un obiettivo in cui sono impegnato fin dal primo momento in cui ho fatto il mio ingresso in Carige”.
“Il dissenso che ho avuto con alcuni amministratori prescelti per guidare la banca – prosegue Malacalza “ha evidenziato, non certo il mio cattivo carattere, bensì la difficoltà di imprimere una svolta radicale alla banca e a stabilire nuove regole di trasparenza e di buona ed efficiente amministrazione nell’interesse dei clienti (in altre parole delle famiglie e delle imprese) e degli azionisti della Carige”.
L’imprenditore ha poi aggiunto: “Ora siamo a un bivio. La strada che intraprenderemo deciderà le sorti e il futuro della Carige: la mia convinzione è che abbia la forza e le risorse per proseguire in un’opera di risanamento, senza disperdere o svendere il patrimonio che ha accumulato nel passato”.
“La lista che Malacalza Investimenti ha presentato per il prossimo cda è composta da personalità di primissimo livello e di riconosciuta autorevolezza, e sono certo che potranno assicurare il raggiungimento degli obiettivi che ho cercato di riassumere La composizione di questa lista riflette la decisione mia e della mia famiglia di non partecipare al cda né a qualunque altro organo dirigenziale della nuova Carige, affidando tutte le responsabilità al nuovo management e ai membri di provata competenza e dirittura morale del nuovo cda”.
Nel frattempo, si segnala che secondo indiscrezioni di stampa la Sga avrebbe intenzione di cedere lo 0,9% del capitale, scendendo così sotto il 5% (attualmente è titolare di una quota del 5,4%). Per contro Aldo Spinelli, cui fa capo poco meno dell’1%, ha dichiarato alla stampa che intende salire fino al 2% e si è detto sicuro che il patto siglato con Raffaele Mincione e Gabriele Volpi potrà esprimere “oltre il 20% del capitale di sicuro”.