Prosegue in ribasso la seduta delle borse europee, complice anche l’avvio negativo di Wall Street. Intorno alle 16:00 il il Ftse Mib di Milano cede lo 0,9%, lievemente arretrato rispetto a Dax di Francoforte (-0,5%), Ftse 100 di Londra (-0,7%) e Cac 40 di Parigi (-0,4%) ma sostanzialmente in linea con l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%).
Oltreoceano falsa partenza per gli indici americani, in flessione dello 0,2-0,3%, mentre gli investitori guardano ancora alle vicende commerciali. Se da una parte c’è ottimismo per il raggiungimento di un accordo con il Canada entro domani, dall’altra rimangono tesi i rapporti con la Cina, accusata anche di ostacolare Washington nel processo di denuclearizzazione della Nord Corea, cosicché sembra inevitabile l’entrata in vigore di nuovi dazi a settembre.
Segnali poco brillanti anche dall’agenda macroeconomica, con la conferma del calo della fiducia dei consumatori europei, mentre i dati tedeschi sulla disoccupazione e quelli americani su reddito e spesa personali non hanno riservato sorprese di rilievo.
Nel comparto obbligazionario spicca il calo dei Btp italiani, appesantiti dal clima di avversione al rischio. Il rendimento del decennale risale in area 3,2% e lo spread dal Bund si dilata a circa 285 punti base, anche dopo le aste del Tesoro che hanno visto il tasso sul Btp a 10 anni in aumento al 3,25% e quello sui titoli a 5 anni in crescita al 2,44 per cento. Da segnalare che intanto il presidente dell’Autorità bancaria europea, Andrea Enria, sarebbe candidato ad essere il prossimo capo della vigilanza bancaria dell’eurozona.
Sul Forex gli acquisti premiano il dollaro, che riporta il cambio con l’euro in area 1,166. La moneta unica perde terreno anche nei confronti della sterlina (0,896) in scia alle parole del capo negoziatore per la Brexit Barnier sulla possibilità di un “no-deal”.
Tra le materie prime il petrolio scambia ancora in modesto rialzo con Wti e Brent rispettivamente a 69,8 e 77,9 dollari al barile dopo il calo delle scorte Usa mostrato ieri dai dati settimanali Eia.
A Milano soffrono le banche, complice la risalita dello spread, con BPER (-3,3%) fra le peggiori. Si ricorda inoltre che ieri Moody’s ha ricordato che gli istituti italiano dovranno rimborsare prestiti alla Bce per 250 miliardi tra giugno 2020 e marzo 2021 e ciò potrebbe causare un aumento dei costi del funding.
Male TENARIS (-4,3%) penalizzata dall’alleggerimento delle restrizioni commerciali nei confronti della Corea del Sud e dell’aggravarsi della crisi in Argentina. Vendite anche su TELECOM ITALIA (-2,2%), sui minimi da 5 anni mentre viaggia in controtendenza BREMBO (+2,1%). Schiva le vendite FERRARI (flat) dopo il balzo di ieri in scia all’upgrade di Hsbc e all’annuncio dell’Ipo di Aston Martin.