Tra poco più di una settimana, il 10 settembre, è in programma un Cda di Tim per definire la proposta economica per le frequenze del 5G in Italia. A riportarlo è Il Messaggero, secondo cui l’offerta di Telecom dovrebbe aggirarsi intorno a un miliardo.
La gara che si svolgerà a settembre riguarda l’utilizzo delle porzioni di spettro a 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz e le sette società ammesse sono Iliad, Tim, Fastweb, Vodafone, Wind 3, Linkem e Open Fiber. Il governo Gentiloni aveva previsto introiti per almeno 2,5 miliardi dall’asta.
Si ricorda che Iliad ha già un lotto riservato dal ministero dello Sviluppo ai nuovi entranti, il «700R», pregiato ma è anche il più caro, con importo minimo pari a 676 milioni. Inoltre l’asset sarà disponibile solo dopo che le frequenze saranno liberate dai segnali televisivi, nel 2022. Open Fiber, invece, sarebbe interessata solamente alle frequenze 26 Ghz.
Lo spettro più ambito dagli operatori sarà quello 3,6-3,8 Ghz, su cui è già in corso la sperimentazione in alcune città italiane e, pertanto, offre opportunità immediate di business.