Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,7% e in linea all’analogo europeo (-1,6%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,3%).
Sul mercato continuano a prevalere i dubbi sulle misure che il Governo intende predisporre per sostenere la crescita senza appesantire i conti pubblici. In un passaggio dell’ultimo rapporto sull’Italia ripreso dalla stampa, Fitch ha sottolineato che “Le divergenze fra Lega e M5S renderanno sempre più difficili le scelte economiche del governo. La tentazione di lanciare iniziative costose senza copertura porterà il deficit al limite di rottura. Le banche, in un clima di incertezza, hanno rallentato il ritmo di smaltimento dei crediti in sofferenza”.
In tale contesto lo spread Btp-Bund risale repentinamente a 285 punti base dai 271 pb di mercoledì, penalizzando nuovamente il comparto bancario. L’andamento potrebbe risentire anche di quanto sostenuto dall’altra agenzia americana Moody’s, che in un report afferma che gli istituti italiani dovranno rimborsare 250 miliardi di prestiti Tltro tra giugno 2020 e marzo 2021 e ciò implicherà un aumento del costo della raccolta per gli istituti del Belpaese, andando ad impattare sulla loro già debole redditività.
In rosso tutti i titoli del listino principale, con Bper (-3,8%) che risulta essere la peggiore e che secondo rumor di stampa ha negato il proprio interesse per Carige, mentre UniCredit contiene il rosso all’l’1 per cento.
Sul Mid Cap tiene botta Credem (invariato), che secondo indiscrezioni ha negato il proprio interesse per Carige, mentre frena Popolare Sondrio (-1,9%). Tornano le vendite su Mps (-3%) dopo il tentativo di rimbalzo effettuato mercoledì. Arretra Creval (-1,4%), con il mercato che resta in attesa di capire come si muoveranno i principali azionisti in vista dell’assemblea del 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca del board.
Tra le Small Cap rallenta ancora Carige (-1,1%), il cui primo azionista Vittorio Malacalza (con il 23,9% del capitale) in una lettera pubblicata sul Sole 24 ore ha ribadito che continuerà ad investire nella banca. Nel frattempo, la Sga avrebbe intenzione di cedere lo 0,9% del capitale (su un totale del 5,4%), mentre è stato reso noto che il patto siglato da Raffaele Mincione, Aldo Spinelli (che intende salire al 2%) e Gabriele Volpi vincola il 15,2% del capitale. Pesante ribasso per Banca Profilo (-4,2%) e Banca Finnat (-3,6%).