Le Borse europee proseguono la seduta in territorio negativo, mentre i futures di Wall Street preannunciano un’altra apertura in lieve ribasso dopo i record stampati ad agosto, in scia ai rinnovati timori legati alle tensioni commerciali.
Intorno alle 12:15 il Ftse Mib cede lo 0,9% in area 20.300 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-1,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-1,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%).
Il protezionismo è tornato in cima ai pensieri degli investitori dopo la conferma da parte dell’amministrazione Usa della volontà di imporre ulteriori tariffe su 200 miliardi di importazioni cinesi, non appena scatterà il termine per le consultazioni pubbliche il prossimo 5 settembre. Resta viva, inoltre, l’attenzione per le situazioni di Argentina e Turchia, elementi che alimentano l’avversione al rischio dei mercati.
Occhi puntati anche sull’Italia, in attesa della decisione di Fitch a mercati chiusi sul rating, attualmente fissato a ‘BBB’ con outlook stabile. Lo spread Btp-Bund intanto viaggia in calo a circa 280 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,16 per cento.
La mattinata è stata fitta di dati macroeconomici, fra cui spiccano quelli dell’eurozona sull’inflazione (in flessione al 2%, dato core all’1%) e sulla disoccupazione (8,2%, ai minimi da novembre 2008). Da segnalare inoltre il Pil italiano in crescita dell’1,2% nel secondo trimestre e la disoccupazione in diminuzione al 10,4% a luglio, mentre l’inflazione preliminare di agosto ha superato le attese segnando un +1,7 per cento.
Sul Forex resta in evidenza il peso argentino, ancora in calo del 12% sul dollaro, così come la lira turca in discesa a 6,56 nei confronti del biglietto verde. Invariato l’euro/dollaro a 1,167 mentre guadagnano terreno le valute rifugio yen e franco svizzero.
Tra le materie prime arretra il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 69,7 e 77,4 dollari al barile, mentre l’oro staziona intorno ai 1.207 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su UBI (+1,5%) e rimbalzo di TENARIS (+0,8%) dopo lo scivolone di ieri seguito alla decisione degli Usa di esentare dalle tariffe sull’acciaio Brasile, Argentina e Corea del Sud.
Vendite sostenute, invece, TELECOM ITALIA (-3,2%) sui minimi di circa cinque anni, PIRELLI (-3,2%), penalizzata dal downgrade di Berenberg a ‘sell’ e MONCLER (-3,1%). Parziali realizzi su BREMBO (-1,9%) dopo i rialzi delle ultime due sedute.