Giornata negativa per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che lascia sul terreno l’1,1% rispetto al -0,4% dell’Euro Stoxx Oil & Gas.
In rosso anche i principali Eurolistini, in un clima di incertezza sulle evoluzioni delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e in attesa della firma dell’accordo tra Usa e Canada. A Milano il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un ribasso dell’1,3% appesantito dalla nuova risalita dello spread.
In lieve rialzo dopo il balzo di mercoledì le quotazioni del greggio, con il Wti a 69,7 $/bl (+0,3%) e il Brent a 77,4 $/bl (+0,4%) poco dopo la chiusura di ieri.
Sull’azionario, affonda Tenaris (-5,6%) penalizzata dal riacutizzarsi della crisi in Argentina, con il Peso argentino crollato nuovamente su nuovi minimi. Inoltre, a pesare sul titolo, è arrivato dagli Stati Uniti l’alleggerimento delle tariffe sull’acciaio nei confronti della Corea del Sud, principale esportatore di tubi OCTG negli Usa.
Male anche Eni (-1,2%), che ha annunciato una nuova scoperta a gas in Egitto e, a mercati chiusi, ha incassato la revisione al rialzo del rating ad “A-” da parte di Standard & Poor’s. Si è mossa invece in controtendenza Saipem (+0,8%), tra le migliori blue chip italiane.
Tra le Mid Cap si ferma la corsa di Maire Tecnimont (-0,6%), che arretra insieme a Saras (-1,1%), con quest’ultima che ha reso noto il dato sull’EMC Benchmark, attestatosi a circa 4 dollari/barile.
Infine, vendite anche sulle società a minore capitalizzazione d’Amico (-0,8%) e Gas Plus (-1,7%).