Banca Popolare di Sondrio ha archiviato il primo semestre 2018 con un margine di intermediazione pari a 433,2 milioni (-2,2% rispetto al periodo di confronto). Il periodo si è chiuso con un utile netto balzato a 74,2 milioni (+31,6% a/a), grazie alla notevole riduzione delle rettifiche su crediti (-30,9% a 85,5 milioni rispetto al primo semestre 2017).
Popolare di Sondrio, nei primi sei mesi del 2018, ha mostrato una buona tenuta del margine di intermediazione, attestatosi a 433,2 milioni (-2,2% rispetto al periodo di confronto).
L’andamento ha risentito della contrazione dei profitti da trading, passati dai 45,3 milioni del primo semestre 2017 a 29,7 milioni.
Positivo, invece, il contributo dei ricavi core. Nel dettaglio, il margine di interesse è salito a 249,7 milioni (+4,6% a/a) grazie alla riduzione dei costo del funding e a maggiore apporto dei flussi cedolari incassati sul portafoglio titoli di proprietà. In aumento anche le commissioni nette a 153,4 milioni (+3,4% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017), sostenute dal buon andamento di quelle derivanti dal collocamento di prodotti del risparmio gestito e assicurativi, nonché di quelle legate ai conti correnti, a finanziamenti e ai servizi di incasso e pagamento.
Il risultato lordo di gestione è sceso a 178,8 milioni (-11,7% annuo), anche per effetto della crescita dei costi operativi a 254,4 milioni (+5,9% rispetto al periodo di confronto). Nello specifico, a fronte della riduzione delle spese per il personale a 119,6 milioni (-2,6% rispetto ai primi sei mesi del 2017), gli altri costi hanno registrando un incremento a 134,8 milioni (+14,9% a/a) scontando oneri di sistema per 24,9 milioni (14 milioni nel primo semestre 2017), nonché maggiori spese in consulenza e informatiche.
In forte diminuzione a 85,5 milioni le rettifiche nette su crediti (-30,9% annuo), a conferma del miglioramento della qualità dell’attivo. Questa tendenza ha anche comportato un abbassamento del costo del credito, passato dallo 0,90% di fine 2017 allo 0,70% al 30 giugno 2018.
Tali dinamiche hanno portato ad un risultato netto di gestione pari a 93,3 milioni (+18,4% rispetto al primo semestre 2017).
Il periodo si è chiuso con un utile netto significativamente cresciuto a 74,2 milioni (+31,6% rispetto ai primi sei mesi del 2017).
Dal lato patrimoniale, a fine giugno gli impieghi si mantengono stabili a 39,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017, al cui interno però i crediti verso clientela salgono a 31,7 miliardi (+22,9% rispetto a fine 2017). I crediti deteriorati netti ammontano a 1,9 miliardi, con un livello di copertura del 53,64 per cento. Le sofferenze nette si attestano a 761 milioni con un coverage ratio pari al 68,12%, mentre le inadempienze probabili sono pari a 1,1 miliardi con un grado di copertura del 34,67 per cento.
La raccolta resta sostanzialmente invariata a 37,7 miliardi, al cui interno quella da clientela diminuisce leggermente a 28,3 miliardi (-1,5% rispetto al 31 dicembre 2017)
In riferimento alla solidità patrimoniale, il Cet1 a fine giugno si attesta all’11,74% (11,60% a fine 2017).