Il Ftse Mib ha terminato le ultime cinque sedute con un ribasso complessivo del 2,3% a 20.269 punti, penalizzato dalle tensioni sullo spread che hanno appesantito banche e utilities.
A livello internazionale hanno pesato i rinnovati timori commerciali tra Stati Uniti e Cina con la minaccia di nuovi dazi su 200 miliardi di merci importate da Pechino, oltre alla crisi argentina che ha rimesso sotto pressione le valute emergenti.
In rialzo invece il settore auto che ha beneficiato nella parte parte dell’ottava dell’accordo sul rinnovo del Nafta tra Stati Uniti e Messico, mentre nella seduta di venerdì ha risentito della bocciatura da parte di Trump della proposta Ue di azzerare le tariffe sui veicoli e del mancato raggiungimento di un’intesa con il Canada.
Il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha segnato un +1,1% w/w, rispetto al +1,7% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto bene Brembo (+3%), che ha recuperato terreno dopo i minimi di oltre un anno toccati lo scorso due agosto.
Settimana positiva anche per Ferrari (+2,7% w/w) grazie all’upgrade a ‘buy’ di Hsbc e dell’annuncio dell’imminente quotazione di Aston Martin. In rialzo anche Cnh (+1,9% w/w) e Fca (+0,5% w/w), mentre Pirelli (-3% w/w) ha risentito soprattutto dello scivolone di venerdì in seguito a un report negativo di Berenberg sul settore dei pneumatici in cui la banca d’affari ha abbassato la raccomandazione sul titolo da ‘hold’ a ‘sell’.
Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in rosso Piaggio (-6,1% w/w) che ha trascinato al ribasso anche Immsi (-11,1% w/w), mentre ha terminato l’ottava poco mossa Sogefi (+3% w/w) dopo aver annunciato di aver raggiunto un accordo sui claims.