Banca Profilo ha chiuso il primo semestre 2018 con un margine di intermediazione pari a 27,5 milioni (-15,1% rispetto al corrispondente periodo del 2017). L’utile netto si è attestato a 3 milioni (-39,9% annuo).
Banca Profilo, nei primi sei mesi del 2018, ha realizzato un margine di intermediazione pari a 27,5 milioni (-15,1% rispetto al periodo di confronto).
Il margine di interesse è diminuito a 7,7 milioni (-5,2% rispetto al primo semestre 2017), a causa principalmente del minore contributo del portafoglio titoli di trading. In calo anche le commissioni nette a 11,3 milioni, per effetto della riduzione dell’attività di collocamento dei nuovi prodotti e dall’attività di advisory dell’investment banking sia in Italia sia in Svizzera, mentre sono è risultata in crescita la componente più stabile delle commissioni ricorrenti del private banking.
Il giro d’affari dell’area finanza (che insieme alla consulenza per investimenti nel private banking rappresenta il core business della banca) è stato negativo per 1 milione (+3,1 milioni nei primi sei mesi del 2017), a seguito dei minori ricavi della controllata Banque Profil de Géstion dopo le dimissioni del desk di intermediazione obbligazionaria, avvenute a fine 2017, che verrà sostituito dal team attivo in Dynagest, recentemente acquisita.
I costi operativi sono leggermente scesi a 23,9 milioni (-2,5% annuo). Nel dettaglio, le spese per il personale sono diminuite a 13,4 milioni (-6,5% a/a), in relazione alle uscite di personale che hanno riguardato la controllata svizzera e al risparmio sui costi nella capogruppo. In aumento, invece, gli altri costi a 10,5 milioni (+3,1% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017), al cui interno sono inclusi oneri di sistema per 0,2 milioni, a causa dei costi consulenziali sostenuti per gli adeguamenti normativi.
Il risultato netto di gestione, in seguito a tali dinamiche, si è attestato a 4 milioni (-46,8 rispetto al periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 3 milioni (-39,9% rispetto al primo semestre 2017).
Dal lato patrimoniale a fine giugno gli impieghi salgono a 2 miliardi (+24,3% rispetto al 31 dicembre 2017), mentre la raccolta cresce a 1,9 miliardi (+28,1% rispetto a fine 2017).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 giugno il Cet1 si attesta al 23,9% (26% a fine 2017).
Si segnala che il cda ha deliberato di acquisire una quota del 6% (5% al termine dell’aumento di capitale in corso) di Tinaba, società fintech con cui la banca sta operando in partnership per lo sviluppo di un innovativo ecosistema digitale.