Ultima seduta della scorsa ottava sostanzialmente invariata in attesa del lungo weekend del Labour Day.
Wall Street consolida i record malgrado la mancanza un po’ a sorpresa di un accordo commerciale con il Canada.
Il bilancio mensile dei principali indici vede lo S&P 500 in crescita del 2,2%, il Dow Jones del 2% ed il Nasdaq addirittura del 3,8% in virtù delle performance di Apple (+20%) ed Amazon (+13%), nel mese scorso, che da sole rappresentano il 25% della crescita del listino tecnologico.
Nessun impatto negativo sugli indici americani è arrivato dalla débacle delle valute dei mercati emergenti. Nello scorso mese, il peso argentino e la lira turca hanno lasciato sul terreno il 25% rispetto al dollaro, il 9% il rand sudafricano ed il 7% il real brasiliano ed il rublo russo.
Il Russell 2000 realizza nell’ultima seduta un nuovo massimo storico salendo dello 0,5% mentre il VIX crolla di cinque punti percentuali a 12,85.
Scende il settore energia dello 0,7%, in scia alla perdita del greggio del 0,5% che ritorna al di sotto dei 70 dollari a $69,8 al barile portando le perdite mensile al 3,85 per cento.
Sul mercato valutario, dollaro in decisa ripresa a 1,161 rispetto alla moneta unica dopo essere risalito anche fino a 1,158.