Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rialzo dell’1,4% e sovra-performando di oltre un punto percentuale l’analogo europeo (+0,3%), supportando anche il Ftse Mib (+0,6%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere puntato sulle modalità con cui il Governo intende perseguire la crescita senza impattare sui conti pubblici, le quali saranno illustrate nella nota di aggiornamento del Def che sarà approvata il prossimo 27 settembre. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si è detto convinto che “con la nota di aggiornamento del Def, lo spread si sgonfierà”.
Dopo che Fitch ha confermato a ‘BBB’ il rating sul debito sovrano dell’Italia, pur abbassando l’outlook da ‘stabile’ a ‘negativo’. lo spread Btp-Bund si è portato sotto al di sotto dei 290 pb (a 283 pb) che era stata agganciata lo scorso venerdì, consentendo al comparto bancario di recuperare una piccola parte del terreno perso nella scorsa ottava. Inoltre, il settore ha beneficiato dell’ufficialità della proroga di altri sei mesi della garanzia pubblica (Gacs) nell’ambito della cartolarizzazione degli Npl.
Seduta positiva per i titoli del listino principali, a partire da Mediobanca (+2,8%), Intesa Sanpaolo (+2%) e Ubi (+3%).
Sul Mid Cap altra frenata per Credem (-0,2%), mentre risalgono Popolare di Sondrio (+1,2%) e, soprattutto, Mps (+3,2%). Tiene botta Creval (+0,3%), il cui cda in un documento ha fatto sapere di non condividere le argomentazioni formulate dal socio Dfgd affinché si arrivi alla revoca dell’attuale board.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Carige (+1,1%), a poco più di due settimane dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Tentativo di rimbalzo per Banca Finnat (+1,9%).