Le borse europee rallentano nel corso della mattinata ma Piazza Affari resiste alle vendite grazie soprattutto a banche e utilities, nonostante il crollo di Telecom Italia (-5%).
Poco dopo mezzogiorno il Ftse Mib è in rialzo dello 0,6% e sovraperforma il Ftse 100 di Londra (-0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) il Dax di Francoforte (-0,8%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%). Leggermente positivi i futures di Wall Street, che preannunciano una riapertura in frazionale rialzo dopo la chiusura di ieri per la festività del Labor Day.
L’attenzione degli investitori tornerà dunque a concentrarsi prevalentemente sugli Usa e in particolare sul tema del commercio. Mentre proseguono a rilento le trattative con il Canada per la revisione del Nafta sulla base dell’accordo raggiunto con il Messico la scorsa settimana, restano tesi i rapporti con la Cina e si attende per giovedì l’annuncio di nuovi dazi su 200 miliardi di prodotti provenienti da Pechino.
Resta viva, inoltre, la preoccupazione legata ai mercati emergenti, in particolare l’Argentina dopo le misure di austerity annunciate dal presidente Mauricio Macri che includono nuove tasse sull’export e tagli alla spesa pubblica.
Sul Forex guadagna nuovamente terreno il dollaro, che rimonta fino a 1,156 nei confronti dell’euro e avanza a 111,4 yen. Ancora debole la sterlina, in area 0,90 rispetto alla moneta unica e a 1,282 sul biglietto verde, prima di una testimonianza del governatore della Bank of England Mark Carney su inflazione e politica monetaria.
Per quanto riguarda l’obbligazionario, la maggior parte dei bond europei si muove al ribasso in scia al Treasury statunitense. Fa eccezione il Btp, il cui rendimento cala in area 3,09% riducendo lo spread con il Bund a 275 punti base, dopo le dichiarazioni concilianti di Matteo Salvini sui conti pubblici e sul rispetto delle regole, nel giorno in cui partono le discussioni sul budget 2019.
Sul fronte macro si segnalano i dati poco sopra le attese sui prezzi alla produzione dell’Eurozona (+0,4% su mese, +4% su anno a luglio) in attesa dei numeri sull’attività manifatturiera statunitense.
Tornando a Piazza Affari, spiccano in positivo le banche sostenute dalla diminuzione dello spread. Bene in particolare UBI (+4,5%), promossa da ‘neutral’ a ‘overweight’ da Jp Morgan, MEDIOBANCA (+3,1%) e BANCO BPM (+2,8%). Il ribasso dei tassi di riferimento sostiene anche le utilities, con ENEL, SNAM e TERNA in rialzo di circa 2 punti percentuali.
Scivola in negativo FCA (-1%) dopo i dati sulle immatricolazioni italiane di agosto. Sprofonda TELECOM ITALIA (-5%) penalizzata dal downgrade di Exane Bnp Paribas da ‘neutral’ a ‘underperfom’ e messa sotto pressione dai buoni dati sui clienti di Iliad (1,5 milioni raggiunti ad agosto).