Banche – Forti acquisti (+4,3%), sprint di Intesa SP (+5,2%) e Ubi (+4,7%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un balzo del 4,3% e sovra-performando di oltre tre punti percentuali l’analogo europeo (+1,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1%).

L’attenzione degli investitori, tuttavia, continua ad essere puntata sulle modalità con cui il Governo intende perseguire la crescita senza impattare sui conti pubblici, con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha lanciato ancora una volta messaggi rassicuranti, dichiarando che il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil non dovrebbe essere oltrepassato. Anche il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha tranquillizzato su questo fronte.

In tale scenario spread Btp-Bund lo spread Btp-Bund si contrae ancora, prima poco sopra i 270 pb (dai 283 pb di lunedì) per poi portarsi al di sotto (a 266 pb), consentendo al comparto bancario di estendere il recupero e azzerare alla grande il rosso della settimana precedente. Inoltre, il settore continua a beneficiare dell’ufficialità della proroga di altri sei mesi della garanzia pubblica (Gacs) nell’ambito della cartolarizzazione degli Npl. Si segnala che entro oggi gli istituti europei sottoposti a stress test dovranno inviare alla Bce i risultati delle simulazioni.

Denaro su tutti i titoli del listino principali, tra i quali scattano Ubi (+4,7%), sostenuta dall’upgrade da ‘neutral’ a ‘overweight’ da parte di JP Morgan con target price a 4,20 euro, e UniCredit (+4,1%), su cui la stessa banca d’affari americana ha confermato la raccomandazione ‘overweight’ con prezzo obiettivo a 18 euro. Entrambe le azioni sono state collocate tra le loro top-pick del comparto europeo. Forte risalita anche per Intesa Sanpaolo (+5,2%), tra le banche più solide in Italia e in Europa.

Sul Mid Cap risale Credem (+1,3%), mentre Popolare Sondrio (+2,5%) e di Mps (+2,9%) rafforzano i guadagni realizzati lunedì. Bene Creval (+3%), con il mercato che resta in attesa delle manovre dei principali soci in vista dell’assemblea del 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca del board.

Tra le Small Cap si mette nuovamente in luce Carige (+2,2%), a poco più di due settimane dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Nel frattempo, la Sga ha ceduto una quota dello 0,407% del capitale, scendendo al 4,99 per cento. Prosegue il recupero di Banca Finnat (+0,3%), seppure a ritmi lenti.