Chiusura debole per le Borse europee, compresa Piazza Affari che scivola in negativo nel corso del pomeriggio. Il Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,3% a 20.527 punti, nonostante le buone performance di Atlantia, Enel e Telecom Italia. Sottotono anche il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), frenati dal peggioramento di Wall Street dopo un avvio poco mosso.
Oltreoceano le vendite investono soprattutto il settore tecnologico, con il Nasdaq in perdita dello 0,9%, penalizzato dalla prospettiva di una regolamentazione più stringente, all’indomani delle testimonianze di Facebook e Twitter in merito all’influenza di fake news sulle elezioni del 2016.
Sull’azionario continuano a pesare anche la debolezza dei mercati emergenti, al settimo giorno consecutivo di ribassi, e le tensioni commerciali fra Usa e Cina, in attesa del probabile annuncio di nuove tariffe americane su 200 miliardi di dollari di importazioni da Pechino. Ancora in stallo pure le trattative tra Usa e Canada per la revisione del Nafta, sebbene da Ottawa continui a filtrare un timido ottimismo per il raggiungimento di un accordo.
Segnali poco rassicuranti anche dall’agenda macroeconomica, con il calo degli ordinativi all’industria tedeschi (-0,9% a luglio) e statunitensi (-0,8%), oltre ai dati sull’attività manifatturiera rivisti al ribasso e la stima Adp sotto le attese (163 mila nuovi posti contro i 200 mila previsti), aspettando il report ufficiale del Bureau Of Labor Statistics sul mercato del lavoro a stelle e strisce, in uscita domani.
Nel frattempo, sul Forex, l’euro/dollaro viaggia poco mosso in area 1,162 mentre lo yen recupera terreno su biglietto verde e moneta unica, portando i rispettivi cambi a 110,85 e 128,8. Resta ben intonata la sterlina a 1,294 dollari, dopo i rumor di ieri su un’intesa di massima tra Germania e Gran Bretagna per semplificare l’accordo sulla Brexit.
Poco mosse le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 67,7 e 76,4 dollari al barile, nonostante il calo delle scorte settimanali statunitensi segnalato dai dati Eia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si muove intorno a 270 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 3,05% per cento.
A piazza Affari svetta ATLANTIA (+5,6%) dopo le parole caute del premier Giuseppe Conte sulla revoca della concessione e sulla nazionalizzazione della concessionaria Autostrade per l’Italia. In evidenza anche ENEL (+2,05%), promossa da Goldman Sachs da ‘neutral’ a ‘buy’.
Rimbalza TELECOM ITALIA (+1,2%), dopo gli attacchi di Vivendi alla governance e la risposta del presidente Fulvio Conti che ha rispedito le accuse al mittente. In calo invece SAIPEM (-3,3%), PIRELLI (-2,7%), LUXOTTICA (-2%) e FERRAGAMO (-1,9%).