Il Ftse Italia Banche chiude con un ribassi dell’1,1% e in linea all’analogo europeo (-0,9%), frenando anche il Ftse Mib (-0,3%).
Il mercato si prende una pausa di riflessione dopo che mercoledì ha trovato sollievo dalle rassicurazioni giunte dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e dai vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere l’economia non peggioreranno il deficit pubblico.
In tale contesto lo spread Btp-Bund anche lo spread si riporta in area 270 pd dopo essere sceso in area 250 pb nella seduta precedente, consentendo al comparto bancario di alimentare il rimbalzo, interrottosi oggi a causa di qualche presa di profitto dopo il forte recupero degli ultimi giorni, dopo essere stato comunque in positivo per gran parte della giornata. Si segnala che Fitch ha rivisto l’outlook di cinque istituti italiani per allinearlo a quello assegnato all’Italia.
Realizzi su quasi tutti i titoli del listino principale, inclusa Mediobanca (-0,9%) e con l’eccezione di Bper (+0,2%).
Prese di beneficio anche sul Mid Cap con Credem (-2,4%) Popolare Sondrio (-1%), Mps (-2,5%) e Creval (-1%), i cui vertici hanno ricevuto parole di apprezzamento da parte di esponenti di Crédit Agricole, recentemente entrato nel capitale con una quota del 5 per cento.
Tra le Small Cap ancora vendite su Carige (-4,4%), a due settimane dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Malacalza, nel frattempo portatosi appena oltre il 24% del capitale, ha presentato un ricorso al Tribunale di Genova per escludere l’ammissione all’assemblea per il rinnova del cda della lista presentata da Mincione. Prosegue la risalita di Banca Finnat (+0,3%).